LA COMMISSIONE PRESIEDUTA DA NELLO MUSUMECI ASCOLTERA’ ANCHE PREFETTI E SINDACI. LA SODDISFAZIONE DEI GRILLINI PER IL “NO” DELLA REGIONE ALLA DISCARICA DI MOTTA SANT’ANASTASIA
Mentre si attendono notizie ufficiali sull’inchiesta parallela a quella sfociata nel blitz di venerdì, che ha portato all’arresto di quattro imprenditori che gestiscono altrettante discariche, sul tema accende i fari anche la Commissione regionale Antimafia.
Che, stamattina, ha deciso di convocare il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, per un’audizione sulla gestione delle discariche in Sicilia.
“E’ quanto ha deciso, con un voto all’unanimità- si legge in una nota- anche alla luce delle dichiarazioni rese dal Governatore in aula all’Ars ad aprile e delle affermazioni dell’ex assessore Nicolo’ Marino rilasciate dopo gli arresti operati la scorsa settimana a Catania e a Messina nell’ambito dell’inchiesta sui rifiuti nell’Isola”.
Ma non è solo il Presidente ad essere stato convocato. Ci sono anche alcuni prefetti, i sindaci di Palermo, Gela e Sommatino e di Motta Sant’Anastasia (dove ricade la mega-discarica gestita dalla Oikos, il cui titolare, Domenico Proto, e’ fra i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare) e anche i rappresentanti della società che gestisce la discarica di Siculiana. Società, che com è noto, fa capo al vice-presidente di Confindustria Sicilia, Giuseppe Catanzaro, protagonista, come si ricorderà, di un durissimo scontro con l’ex assessore regionale all’Energia e ai rifiuti, Nicolò Marino, che aveva dichiarato guerra alla gestione monopolistica delle discariche in Sicilia.
Secondo molti osservatori, il siluramento di Marino dalla Giunta regionale, è proprio legato a questo tema. Crocetta, che allora ci teneva a difendere i suoi sponsor di Confindustria Sicilia, non avrebbe gradito l’ostinazione di Marino.
Nessun commento arriva invece dall’attuale assessore al ramo, Salvatore Calleri. Chi l’ha visto?
A detta di Marino, da quando lui ha lasciato, tutto è rimasto fermo:
“Togliere il monopolio delle discariche ai privati e fare i controlli sui prezzi di conferimento in discarica. Su quest’ultimo elemento spero che il mio successore vada avanti.-ha detto l’ex assessore a LiveSicilia.
E, poi, ha aggiunto: “Da quando me ne sono andato io tutto è rimasto fermo, e inoltre si è anche vanificata l’azione di razionalizzazione.
Sulle discariche, anzi su una contestata discarica intervengono, in un comunicato, i parlamentari regionali del Movimento 5 Stelle all’Ars. Che esprimono soddisfazione” per il No della Regione alla discarica in contrada Valanghe d’Inverno.
“Oggi è stato conseguito un importantissimo risultato, dicono i deputati grillini commentando il decreto emesso dallassessorato regionale allEnergia, con il quale si dice “no” alla discarica in Contrada Valanghe dInverno in territorio di Motta Sant’Anastasia.
E stato bloccato il rinnovo del decreto A.R.T.A. n.221 del 2009 che la autorizzava – dicono i grillini -. Lo scorso anno avevamo sottoscritto la mozione allArs, in cui impegnavamo il Governo alla revoca del medesimo decreto. Veniva chiesto, altresì, di provvedere all’individuazione di un sito alternativo, adeguatamente distante dai centri abitati.
Ora serve che la Regione faccia un ulteriore passo avanti – aggiunge la deputata Angela Foti, componente della commissione Ambiente e Territorio – e pensi concretamente a sviluppare logiche e politiche efficienti di riduzione e riuso dei rifiuti; promuova uno smaltimento in discarica ad appannaggio esclusivo di impianti pubblici pensati solo per accogliere una quantità residuale a fronte di una ottimizzazione della raccolta differenziata, come del resto l’intera assemblea ha manifestato volontà con la recente approvazione della mozione 59.
Per ottenere questo – conclude Foti – è necessario che gli organi competenti velocizzino l’iter autorizzativo di isole ecologiche, nonché diano il via libera ai centri di riuso, ai piccoli impianti di compostaggio collettivo e di comunità. Chiudere le discariche non basta. Bisogna adesso dare lo stop anche ad iter autorizzativi che prevedono la distruzione termica delle biomasse, che i cittadini si riapproprino di questa ricchezza, e che si dia spazio all’impresa sana che si occupa di recupero dei materiali.
Risale a pochi giorni fa, invece, la denuncia dei parlamentari regionali del Movimento 5 Stelle a seguito dello scandalo che ha fatto scattare cinque ordini di custodia cautelare nellambito dellinchiesta Terra mia. Dal gruppo ribadiscono: Alla luce delle sconvolgenti rivelazioni emerse, siamo ancora più fortemente convinti che la Regione debba rivedere liter autorizzativo e mettere in discussione ogni autorizzazione e ogni parere positivo rilasciato dallassessorato Territorio e Ambiente , finché tutto non venga chiarito. Auspichiamo inoltre che scattino controlli a tappeto sulla sicurezza dellambiente a tutela della salute. Non diamo per escluso, infatti, che anche questi siano stati inficiati dalla corruzione . Finché i sistemi autorizzativi saranno altamente burocratizzati risulteranno fragili e fortemente permeabili alla corruzione.
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