Un presidio durato oltre 24 ore, una manifestazione che ha coinvolto – nonostante il maltempo – un migliaio di cittadini, la richiesta di un’interlocuzione con la prefettura. Ma, soprattutto, il blocco dei camion carichi di spazzatura provenienti dalle province di Messina, Palermo ed Enna. È grande la soddisfazione dei comitati No Discarica di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia. L’iniziativa contro l’impianto di contrada Valanghe d’inverno – di proprietà dell’azienda commissariata Oikos e dichiarato illegittimo dalla Regione – si è protratta per l’intera giornata di ieri, fino alle 8 di questa mattina.
Gli ultimi compattatori diretti verso la struttura di proprietà della famiglia Proto sono stati visti all’alba di ieri, quando i cittadini dei comitati hanno allestito il presidio. Per le successive 20 ore gli unici mezzi che hanno percorso via Verdi sono stati i blindati della polizia e le pattuglie dei carabinieri. Poi, alle 3.30 di questa notte, una lunga colonna di camion ha puntato verso la valle. Ma i manifestanti hanno imposto il blocco. «Per stanotte nessuno scaricherà rifiuti a Motta», hanno esultato.
Durante la notte il presidio è stato animato da circa un centinaio di persone che si sono alternate per sorvegliare l’incrocio su via Verdi, la strada che porta alla discarica nella quale l’amministrazione regionale continua ad autorizzare lo sbancamento di rifiuti nonostante il ritiro delle autorizzazioni e i sospetti di corruzione legati all’inchiesta della procura di Palermo Terra mia.
«Se penso a cinque anni fa tutto questo mi sembra un sogno», confessa Maria Caruso, attivista misterbianchese. «Quando abbiamo iniziato eravamo solo in quattro ed eravamo additati come pazzi – prosegue – Mai avremmo pensato di realizzare una manifestazione con così tante persone e un presidio, di sabato notte, così partecipato».
I prossimi passi che i comitati seguiranno è ottenere un incontro con le autorità prefettizie, continuando nell’attività di denuncia degli odori molesti percepiti costantemente nei due Comuni. Una querela formale nei confronti della Oikos «e di quanti con il loro comportamento hanno reso possibile quanto denunciato», come si legge nel modulo messo a disposizione sul gruppo Facebook del movimento.
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