Discarica di Collesano, sindaco Meli tuona contro Faraone «Dal suo governo mai un euro a disposizione del Comune»

«In Sicilia ci sono 553 discariche abbandonate e mai bonificate. Per farvi un’idea, la loro estensione è quanto 700 campi di calcio. Sono 553 bombe ecologiche in una regione che conta 390 comuni. Eppure i soldi per le bonifiche ci sono, somme stanziate innanzitutto dai nostri governi. Iniziamo un viaggio-inchiesta per denunciare questo scandalo e per difendere l’ambiente che, soprattutto in Sicilia, sarebbe il vero volano di sviluppo per la nostra terra». Sembra il format di un reportage giornalistico, invece è la nuova campagna politica del segretario regionale del Pd Davide Faraone. Che nel suo viaggio-inchiesta sceglie di partire dalla discarica di Collesano, sulle Madonie. Una discarica esistente da 30 anni, mai bonificata, e che è stata semplicemente interrata (allo stesso modo di tante altre porzioni abbondanti di territorio). 

Come denuncia lo stesso Faraone nel video, diffuso qualche ora fa su Facebook, si sceglie cioè di mettere una guaina nera e di creare delle colline artificiali in cui la terra aggiunta dovrebbe limitare l’impatto dell’inquinamento. Quella che dovrebbe essere una fase in realtà intermedia alla realizzazione di una vera bonifica del territorio, dal 2006 invece è rimasta tale. Col risultato che il percolato prodotto dai rifiuti interrati rischia ancora di contaminare le falde e i pastori continuano a far pascolare liberamente i propri animali. Ecco perché il segretario Pd ha scelto di far partire quella che descrive come «un’azione di denuncia e sensibilizzazione nei confronti di un governo regionale e nazionale che devono vivere questa situazione come un’emergenza e che devono intervenire in maniera urgente. I Comuni – continua Faraone – pagano anche un’infrazione all’Europa, come nel caso di Cerda che versa circa 200mila euro ogni sei mesi per aver bonificato la discarica esistente in quel Comune».  

E Collesano? Nel suo intervento Faraone non nomina direttamente il Comune ma la scelta di partire proprio da quella discarica non appare casuale. «Ci dicevano che non si interviene – aggiunge – perché i Comuni non hanno le risorse per realizzare i progetti. Quindi come al solito ci sono i soldi destinati ma mancano le procedure per poter andare avanti e realizzare interventi indispensabili». Accuse che il sindaco di Collesano Giovanni Battista Meli respinge in toto. E che annuncia di stare lavorando a un dossier, per rispondere punto su punto alle critiche del segretario Pd. Da un po’ di tempo, infatti, i Comuni devono far fronte ai costi di gestione delle discariche post mortem

E prima di poter accedere ai fondi per le bonifiche del sito il paese madonita ha dovuto ripianare i debiti di quella gestione. Un risultato raggiunto proprio da Meli durante la precedente sindacatura (2010-2015), che aveva poi messo in sicurezza l’ex discarica. «L’onorevole Faraone non sa quello che dice – afferma il primo cittadino a MeridioNews – Parla di una discarica e di amministratori che hanno operato più di un trentennio fa senza centrare l’obiettivo. Io ero sindaco anche quando lui ha governato indirettamente insieme a Rosario Crocetta, e quel governo non ha speso un solo centesimo per la discarica nonostante il sottoscritto in quel periodo avesse avanzato richieste di finanziamento collegate a progetti di bonifica del sito».

Meli infine passa al contrattacco, e lancia una sfida personale a Faraone. «Abbia il coraggio questo paladino – dice – di accettare un confronto aperto con il sottoscritto ovunque egli voglia. In quel periodo era sottosegretario alla Salute e l’assessore regionale era un suo fidato interlocutore politico. Non hanno speso un solo centesimo dei milioni di euro che l’Europa metteva a disposizione per la realizzazione degli impianti che avrebbero dovuto far partire la raccolta differenziata nella nostra terra. E lui era sulla carta un autorevole esponente di quel governo nazionale e anche regionale».

Andrea Turco

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