Una letterina a Babbo Natale, corredata dalle immagini di Nello Musumeci, Gaetano Armao e Gianfranco Micciché in versione natalizia. A scriverla e postarla sui social è il comitato Siamo handicappati no cretini, che tra il serio e il faceto riporta nel dibattito politico il tema degli assegni di cura ai disabili, non erogati «da diversi mesi».
Così, come da tradizione natalizia, ecco che la missiva inizia con un «Carissimo Babbo Natale». A scrivere sono «migliaia di persone con disabilità siciliane» che hanno lottato e continuano a farlo «perché tutti in questa terra “non all’altezza delle leggi che ha creato” riconoscano il nostro diritto all’esistenza. Qualche cosa l’abbiamo ottenuta, ma tanti di noi ancora stanno aspettando».
Ecco dunque l’insolita lista dei desideri per il prossimo Natale. Chiedono appunto che arrivino gli assegni di cura, ma anche che «nella nuova finanziaria regionale non provino a rubarci altri soldi dal fondo ma ne mettano di più e che li spendano tutti e bene», chiedono risposte anche per le persone con disabilità grave e che «i nostri impiegati pubblici (ma solo quelli che non lavorano ma fanno altro) siano licenziati, così almeno i nostri fratelli che emigrano potrebbero tornare a lavorare dando valore allo stipendio che ricevono».
Critiche alla pubblica amministrazione ma anche capacità d’ammissione dei limiti del movimento di associazioni e comitati che rivendicano i diritti di chi convive con una disabilità. Lo stesso comitato chiede infatti «che molte delle “associazioni” che dovrebbero occuparsi di noi smettano di farsi la guerra e di imboscarsi nelle pieghe del “sistema” cercando compromessi o finanziamenti da sfruttare per loro e non per noi». E, infine, che «si applichi la legge per tutti».
«Caro Babbo Natale – aggiungono – illumina i cuori dei nostri politici e intenerisci, in questi giorni, quelli dei nostri “amministrativi” affinché provvedano a lavorare, oltre che per assicurarsi lo stipendio e la tredicesima fra qualche giorno per loro, anche ad erogare l’assegno mensile di cura a chi ne ha diritto e se lo vede sospendere per mesi e mesi». Un’ultima nota – segnata dall’ironia che è il tratto distintivo del comitato già dal suo nome – è l’invito a Santa Claus: «Ti aspettiamo. Piantati a casa, come sempre». D’altronde «dove vuoi che andiamo?».
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