Diritti e tutele per tutti

Non è la prima volta che come sindacato catanese ci troviamo ad affrontare le condizioni di lavoro cui sono sottoposte le migliaia di lavoratori impegnati nei tanti, forse troppi, call center che si sono insediati a Catania e nella sua provincia.
L’occasione odierna ci viene offerta dalla vertenza MIBI.

Di cosa si tratta?

La Mibi Servizi integrati è un’azienda che si trova a Misterbianco, appartenente ad un gruppo multinazionale presente in 29 paesi, e che ha fatturato nel 2002 oltre 3 miliardi e mezzo di € (fonte sito internet www.mibisi.com).
Nello stesso sito sono reperibili ulteriori informazioni che indicano il Gruppo Select come uno dei principali gruppi mondiali nella gestione delle risorse umane.
Fanno parte del gruppo Progetto Lavoro, una cooperativa (?) che gestisce call center, la società Italia Lavoro, società di lavoro temporaneo e Risorsa Lavoro, società di collocamento privato.
Nel 2000 la società Mibi, prima di aprire il proprio call center di Misterbianco, stipulò con la mediazione della Task Force del Comune di Catania, un accordo sulle collaborazioni coordinate e continuative, i contratti che avrebbero legato i lavoratori alla società.
Per la prima volta venivano riconosciuti diritti e tutele anche per questi lavoratori.
Era -fatto innovativo questo- previsto che periodicamente, a seguito di incontri con le OO.SS, alcune collaborazioni sarebbero state trasformate in contratti di lavoro dipendente.
Così è stato, così forse non sarà più.
L’azienda ha infatti deciso di chiudere il call center licenziando i 34 lavoratori dipendenti sostenendo “l’antieconomicità dell’attività”.

A tutto ciò ci opponiamo con forza e chiamiamo i lavoratori all’impegno affinché il lavoro nei call center non rappresenti la “camicia di Nesso” dei giovani catanesi.
La MIBI doveva eliminare “l’anomalia” che la contraddistingueva.
Nei call center si lavora solo da precari e con contratti co.co.pro.

Cos’è un call center?
Lo si definisce un’organizzazione che svolge -all’interno di aziende ed enti o all’esterno, ma per loro conto- servizi specializzati di interazione mediante telefono e/o altri media (tipo fax, e-mail e Internet) con clienti e/o utenti in modo strutturato. I call center si suddividono in due grandi categorie: “in house”, quando il centro si trova all’interno dell’azienda, e “outsourcing”, quando il lavoro di assistenza viene svolto all’esterno.
I servizi forniti possono a loro volta essere suddivisi in inbound, cioè erogati al momento del ricevimento delle chiamate (rientrano in questa categoria i servizi di customer care e di help desk tecnico) e outbound, ovvero forniti attraverso l’effettuazione di chiamate dai call center verso l’esterno (tra questi sono compresi il telemarketing e la promozione).
In estrema sintesi si può affermare che la gran parte dei call center catanesi sono outbound, e i servizi che offrono sono la vendita di prodotti telefonici per conti delle grandi aziende di telefonia siano esse mobile o residenziale.
Tali aziende sono la Wind, Telecom, Tin.it e Tiscali.

Quali contratti di lavoro si utilizzano?
I contratti che si stipulano sono gli ormai famosi “contratti a progetto” che hanno sostituito quelli di collaborazione coordinata e continuativa.

Che cos’è un contratto a progetto?
La definizione di lavoro a progetto – e la relativa disciplina – è contenuta negli articoli da 61 a 69 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276
Ai sensi dell’art. 61, comma 1, i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa di cui all’art. 409, n. 3, c.p.c. devono essere “riconducibili a uno o più progetti specifici o programmi di lavoro o fasi di esso determinati dal committente e gestiti autonomamente dal collaboratore in funzione del risultato, nel rispetto del coordinamento con la organizzazione del committente e indipendentemente dal tempo impiegato per l’esecuzione della attività lavorativa”.
Il contratto deve essere stipulato in forma scritta e deve necessariamente indicare:
• la durata della prestazione, determinata o determinabile;
• il progetto o programma di lavoro o le fasi dello stesso individuati nel loro contenuto caratterizzante;
• il corrispettivo ed i criteri per la sua determinazione, i tempi e le modalità di pagamento e la disciplina dei rimborsi delle spese;
• le modalità nelle quali si esplica il coordinamento del lavoratore con il committente che, in ogni caso non possono pregiudicarne l’autonomia nell’esecuzione dell’obbligazione;
• le eventuali misure per la tutela della salute e sicurezza del collaboratore a progetto.
La lettura di quanto sopra ci indica con tutta evidenza l’utilizzo patologico dei CO.CO.PRO., ed in particolare nei call center inbound, nella considerazione che l’attività è difficilmente riconducibile ad un progetto o alla fase di un’attività.
In questa direzione è nostra convinzione che siamo in presenza di rapporti di lavoro dipendente camuffato, e per i quali sarebbe opportuna un’intensa attività di controllo e di repressione da parte degli enti preposti, a partire dall’Ispettorato del Lavoro.

Ma quanto e come vengono pagati i Co.Co.Pro nei call center catanesi?
Siamo in presenza di situazioni diversificate, ma possiamo affermare che in nessuno dei call center presi in esame è previsto un fisso mensile, ma che i lavoratori sono pagati per l’attività che svolgono e per i prodotti che riescono a vendere.
Lo specchietto riportato ci fornisce il quadro delle retribuzioni nei call center più grandi.

AZIENDA

CONTRATTO

DEFINIZIONE COMPENSI

COS S.p.A.
Inbound

CO.CO.PRO

Contatto utile Viene considerato contatto utile una conversazione della durata superiore ai 10 secondi.
Da 10 a 192 secondi vengono corrisposti tra i 20 e i 40 centesimi lordi calcolabili attraverso un coefficiente legato al tempo di conversazione.
Oltre 192 secondi vengono corrisposti42 centesimi lordi nei giorni feriali e 50 centesimi lordi nei giorni festivi.

Outbound

CO.CO.PRO

Vengono corrisposti 15 euro per ogni Contratto attivato. Niente compenso fisso.

ALICE NETWORK

CO.CO.PRO.
COLLAB. OCCASIONALI

I compensi vengono definiti all’interno di un piano provvigionale e il raggiungimento di “soglie” di attivazione.
Dalle 18 alle 20 attivazioni vengono corrisposti dai 150 ai 200 euro

INLINEA

CO.CO.PRO.
COLLAB. OCCASIONALI

I compensi vengono definiti all’interno di un piano provvigionale e il raggiungimento di “soglie” di attivazione.
Dalle 18 alle 20 attivazioni vengono corrisposti tra i 170 e i 210 euro

GLOBAL IMPACT

CO.CO.PRO

Sistema a provvigione per contratti venduti

INCOINING TLS SOCIETÀ COOPERATIVA

CO.CO.PRO

Vedi allegato

Risulta del tutto evidente che un impegno lavorativo di 24 ore la settimana produce un reddito che difficilmente si avvicina a 300 € mensili, essendo moltissime le variabili indipendenti dalla volontà dei lavoratori con le quali fare i conti.


Le aliquote contributive 2006 del fondo gestione separata

TIPOLOGIA DI LAVORO

Aliquota contributiva

COLLABORATORI A PROGETTO senza altra copertura previdenziale obbligatoria e con reddito
• fino a € 39.297,00

• 18.20%

COLLABORATORI A PROGETTO con altra copertura previdenziale obbligatoria o titolare di pensione indiretta
• qualsiasi reddito fino a € 85.478,00

• 10%

COLLABORATORI A PROGETTO titolare di pensione diretta
• qualsiasi reddito fino a € 85.478,00

• 15%

PRESTATORI DI LAVORO AUTONOMO OCCASIONALE senza altra copertura previdenziale obbligatoria e con reddito
• fino a € 5.000,00
• oltre € 5.000,00 e fino a € 39.297,00

• Esente
• 18.20%

PRESTATORI DI LAVORO AUTONOMO OCCASIONALE con altra copertura previdenziale obbligatoria e con reddito
• fino a € 5.000,00
• oltre € 5.000,00 e fino a € 39.297,00

• Esente
• 18.20%

PRESTATORI DI LAVORO AUTONOMO OCCASIONALE titolari di pensione diretta e con reddito
• fino a € 5.000,00
• oltre € 5.000,00 e fino a € 85.478,00

• Esente
• 15%

PRESTATORI DI LAVORO AUTONOMO OCCASIONALE titolari di pensione indiretta e con reddito
• fino a € 5.000,00
• oltre € 5.000,00 e fino a € 85.478,00

• Esente
• 10%

ASSOCIATI IN PARTECIPAZIONE senza altra copertura previdenziale obbligatoria e con reddito
• fino a € 39.297,00
• oltre € 39.297,00 e fino a € 85.478,00

• 17,70%
• 18,70%

ASSOCIATI IN PARTECIPAZIONE pensionati lavoratori o con altra copertura previdenziale obbligatoria e con reddito
• fino a € 39.297,00

• 17,70%

La quota di copertura previdenziale è ripartita per 1/3 al lavoratore e 2/3 al committente.
A differenza dei lavoratori dipendenti quali erano i lavoratori MIBI, i CO.CO.PRO non hanno diritto alle mensilità aggiuntive, al trattamento di fine rapporto, alle ferie e tutto quello che afferisce al lavoro dipendente.

Quanti sono i lavoratori nei call center catanesi?
Stimiamo che siano almeno 3.000 i lavoratori catanesi impegnati in attività riconducibili alla fornitura di servizi telefonici, escludendo dal computo i lavoratori di Vodafone, inquadrati con contratti di lavoro dipendente.
La stima tiene conto dei call center più grandi a partire da quelli del gruppo COS (COS più SICOS) con circa 1000 lavoratori, a cui vanno aggiunti i circa 70 lavoratori del Call Center Progetto Lavoro e il Call Center Incoming dove al momento sono impegnati circa 70 collaboratori (sono in corso le selezioni per circa 300 nuovi lavoratori; selezioni che si effettuano da Italia Lavoro in corso Sicilia a Catania, guarda caso del gruppo Select di cui fa parte MIBI).
Un altro grande Call Center è quello di Vodafone con circa 500 lavoratori; non risultano lavoratori a progetto ma solo dipendenti, e molti lavoratori con contratto a somministrazione.
Negli altri Call Center che abbiamo citato operano altri 800 lavoratori a cui vanno aggiunti quelli di piccoli call center che sfuggono a qualsiasi censimento e controllo, in quanto svolgono la loro attività per committenti di dimensioni molto ridotti, o coloro che non svolgono attività per società di telefonia. E’ ad esempio il caso dei call center che svolgono la loro attività per conto di società che utilizzano le promozioni televisive che siamo abituati a vedere su molte emittenti locali.
Esiste ad esempio un call center a Paternò appartenente ad una società del gruppo Poste, che fornisce servizi per conto dell’INPS e dell’INAIL e che conta circa 70 lavoratori, ovviamente con contratto a progetto.

Cosa chiediamo
a) Che ai lavoratori venga riconosciuto un fisso mensile e che i premi vadano considerati aggiuntivi della retribuzione e non solo gli elementi su cui calcolare la retribuzione.
b) Che si avvii un processo di stabilizzazione e di trasformazione dei contratti di CO.CO.PRO in lavoro dipendenti
c) Un’assunzione di responsabilità da parte dei committenti che devono fornire alle OO.SS. l’elenco delle Società a cui affidano le attività.
d) Il riconoscimento per tutti i lavoratori dei diritti sindacali e del licenziamento per giusta causa.
e) L’impegno da parte delle pubbliche amministrazioni che si avvalgono di servizi di società di call center di richiedere l’utilizzo di personale solo con contratto di lavoro dipendente.

CGIL-CISL

Catania 2 maggio 2006

Redazione Step1

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