«La raccolta differenziata porta a porta è uno dei cardini del cambiamento di questa città. Per realizzarla in maniera adeguata è fondamentale il rispetto assoluto delle indicazioni e delle modalità di conferimento. Nulla di particolarmente complicato, ma occorre la collaborazione di tutti». Parola del sindaco di Catania Enzo Bianco all’inizio di ottobre, alla vigilia del lancio del quinto step della raccolta differenziata porta a porta nel centro cittadino. Peccato che questa mattina a mancare sia stata la collaborazione dei dipendenti comunali. Perché le buste con la spazzatura – ieri era il giorno destinato al conferimento di plastica e metalli – sono rimaste in mezzo alla strada. Senza che nessuno le portasse via.
Le utenze coinvolte dal nuovo iter della raccolta differenziata dovrebbero essere circa 1.600, portando a 18.200 famiglie il numero complessivo di quelle con le quali l’amministrazione sta sperimentando il nuovo metodo di conferimento dei rifiuti in una zona di diretta competenza del Comune di Catania. In attesa che venga espletata la nuova gara d’appalto e che la ditta che si aggiudicherà la gestione della spazzatura in città dia il via a un nuovo corso. Eppure ogni volta che viene allargato il perimetro dell’esperimento del porta a porta i problemi non mancano.
Già il 3 ottobre, data di partenza di questo quinto step, le buste con l’indifferenziato erano rimaste in mezzo alla strada. Un inizio che non prometteva niente di buono. Oggi si replica, con un timore in più: stasera bisogna conferire i rifiuti organici. «Mischieranno tutto? – si chiedono i residenti – Loro pretendono puntualità e rispetto degli orari, e poi la mattina non possiamo uscire di casa». Lo sfogo viene da chi abita tra via Umberto, via Calatafimi, via Palmanova, via Tagliamento e via Piave. Il cuore dell’area in cui da due settimane è attivo il nuovo servizio.
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