Per Musumeci sulla raccolta differenziata Palermo è ancora una «zavorra» e vanifica i passi in avanti compiuti nell’Isola, ma per la Rap è tutto «falso». Il pesante atto d’accusa è stato lanciato stamane dal presidente della Regione Siciliana in occasione della presentazione del report per illustrare alcuni dei risultati raggiunti dall’esecutivo nei primi 12 mesi di governo. E proprio sulla differenziata, secondo il governatore siciliano, rispetto al 22,7 per cento nel 2017, quest’anno il dato è cresciuto fino al 34 per cento: un aumento di quasi il 50 per cento. Peccato per le tre città metropolitane dove il ‘porta a porta’ oscilla «tra il 9 e l’11 per cento», parola del governatore.
Un’affermazione che ha mandato su tutte le furie l’amministratore unico della Rap Giuseppe Norata che ha rispedito al mittente ogni accusa bollando come non corretti, per usare un eufemismo, i dati diffusi da Musumeci: «Si tratta di un falso – afferma a MeridioNews – e basta una veloce verifica sul sito della Regione per smontare le sue affermazioni». In effetti, spulciando i dati pubblicati dall’assessorato nel capoluogo, tra gennaio e agosto, la raccolta media ha raggiunto il 15,3 per cento. Un dato che non tiene conto, tuttavia, dei rifiuti prodotti nei comuni della Provincia ma che dovrebbe essere in linea, se non superiore, a quello di Palermo.
«Quel dato è un falso – ribadisce Norata – Non è il momento di fare populismo e non si può consentire a nessuno di fare demagogia. In realtà ad ottobre il dato è salito al 17,5 per cento mentre a novembre dovrebbe essere prossimo al 18 per cento». La verità per l’amministratore unico di Rap è che «devono per forza massacrare le aree metropolitane dove la raccolta differenziata è molto più complicata. Invito tutti, a cominciare dal presidente della Regione, a verificare il dato di produzione pro-capite di rifiuti: ed è su questo che dobbiamo ragionare». Norata punta il dito contro il cosiddetto fenomeno della migrazione dei rifiuti, il vero responsabile, a suo dire, delle basse performance registrate nel capoluogo. «Si tratta di circa 1,5 chilogrammi al giorno di rifiuti prodotti pro-capite – precisa – un dato molto alto per effetto dell’immondizia abbandonata dai residenti dei comuni limitrofi dove da tempo è attiva la differenziata».
Ma questo è solo uno dei problemi della Rap alle prese in questi giorni con l’avvio del terzo step del ‘porta al porta’ nel centro storico. Un passaggio delicato e non indolore, come denuncia oggi il consigliere comunale Fabrizio Ferrandelli: «La raccolta in città è fuori controllo, i quartieri periferici abbandonati e sporchi, la differenziata sotto i limiti di legge e il terzo step un fallimento colossale – denuncia il leader dei Coraggiosi – Commercianti e residenti sono circondati dai rifiuti che non vengono raccolti da giorni, il differenziato resta per strada rischiando di essere sporcato e di causare il paradosso di denunce e sanzioni da parte delle forze di controllo. Credo – conclude – sia arrivato il tempo, come già accaduto per Bellolampo, di commissariare il Comune con i poteri sostitutivi».
Anche in questo caso Norata non usa mezzi termini e bolla come «sciocchezze» le accuse di Ferrandelli: «Chi parla non capisce di rifiuti – risponde perentorio – In contesti normali ci vogliono due settimane per mettere a regime il sistema, in uno difficile come quello del centro storico servono almeno dalle 3 alle 4 settimane». Per Norata sono innegabili alcune alcune criticità, ma sarebbe opportuno attendere almeno un paio di settimane prima di tracciare un bilancio: «Abbiamo potuto riscontrare che diversi cittadini non sono stati raggiunti dall’informazione perché non erano censiti eppure abitano in quel quartiere – aggiunge – Inviterei tutti a fare squadra evitando dichiarazioni avventate e segnalando all’amministrazione eventuali problemi».
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