Nuovi confini per Catania rinasce, l’operazione varata dal Comune di Catania per avviare la raccolta differenziata porta a porta in città. A partire dal 30 novembre l’area interessata era una parte della terza Municipalità, adesso l’estensione arriva fino a via Monserrato e via Gabriele D’Annunzio. «Le impressioni sono positive – commenta a MeridioNews l’assessore D’Agata -. I risultati sono buoni in termini di quantificazione della differenziata in riferimento al quartiere interessato. Naturalmente abbiamo riscontrato delle criticità, cosa normale quando si mette in atto un cambiamento di questa portata». E che tra poco più di due settimane riguarderà anche corso Italia.
Le difficoltà menzionate dall’assessore, e già raccontate da MeridioNews, sono legate alle difficoltà dei catanesi ad abbandonare il vecchio metodo. I cassonetti tradizionali sono ancora presenti ai confini dell’area in cui è attivo il porta a porta. E sono pieni di spazzatura. Secondo quanto riferito dagli abitanti della zona ad usarli sarebbero anche le persone già coinvolte dal nuovo sistema. Allo stesso tempo hanno suscitato perplessità i condomini ancora sprovvisti di kit (i nuovi cassonetti carrellati) benché ne avessero diritto. A completare il quadro le buste di rifiuti abbandonate per strada e quelle non ritirate. Alle quali si associa una comunicazione che sembra non aver correttamente raggiunto tutta la cittadinanza interessata.
Un altro aspetto chiave dell’operazione è quello che riguarda i facilitatori. Ovvero i 40 volontari, appartenenti a diverse associazioni, che si occupano di spiegare ai catanesi la nuova prassi di conferimento dei rifiuti. «La formazione è durata 15 giorni», spiega un ambientalista che ha seguito da vicino il procedimento. Tra ritardi e impovvisi cambiamenti di calendario, le lezioni sul porta a porta sono iniziate il 22 ottobre. E già a partire dal 16 novembre è stata avviata la campagna informativa nella terza municipalità. Un lancio repentino, i cui tempi sono stati stabiliti dal Comune insieme al Conai (Consorzio nazionale imballaggi), che sembra aver trascurato le raccomandazioni delle associazioni coinvolte a procedere con una tempistica più ragionata. «Quindici giorni di formazione ci sono sembrati sufficienti, e le informazioni diramate sono state bastevoli. In fondo si tratta di una prima fase e ha interessato un’area ristretta».
In merito agli strumenti informativi, poi, l’assessore D’Agata replica: «Tutti i cittadini sono stati raggiunti dalle nostre squadre, e quelli che non hanno ricevuto i kit potranno ritirarli nell’ufficio preposto». Che si trova in via Etnea 603 e che è aperto, in orario d’ufficio, dal lunedì al venerdì. «Certo – aggiunge Rosario D’Agata – non abbiamo pensato a un comunicato televisivo. Possiamo ancora farlo, potrebbe essere una soluzione per il futuro. Ciò che conta è che tutti i cittadini si sentano coinvolti e rispettino i giorni di conferimento. Se manca il loro contributo il lavoro per l’amministrazione diventa difficile».
In merito all’obiettivo fissato dal sindaco Enzo Bianco di rimuovere tutti i cassonetti dalla città entro il 2016, l’esponente della giunta conclude: «Sì, ci sono buone possibilità che il proposito si realizzi entro il limite di tempo prefissato». Il prossimo passaggio della nuova gestione di conferimento e raccolta, intanto, è già stabilito: partirà tra 15 giorni in corso Italia.
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