Dietro le quinte del Festivalbar

Si è appena concluso l’evento catanese dell’estate 2007. Lo scorso week-end la nostra città ha infatti ospitato la troupe del Festivalbar. Nelle serate di venerdì 29 e sabato 30 migliaia di teenagers al costo di 23 Euro sono stati “confinati” in piazza Duomo per ascoltare dal vivo i loro beniamini.

Ci sono Grazia, Giuliana e Laura che non hanno fatto poi tanta strada, perché vengono direttamente dal cuore di Catania per vedere tutti gli artisti, ma in particolare per Luca Carboni, i gruppi degli Zero Assoluto e i Negramaro. C’è Carla, una diciannovenne che è partita con un giorno d’anticipo da Messina con l’amica Virginia per poter ammirare il suo idolo Biagio Antonacci, ma anche Luca e Paolo che addirittura scendono da Napoli per l’ospite internazionale più atteso di quest’edizione: Avril Lavigne.

Queste sono solo alcune delle interviste rivolte all’esiguo pubblico che popolava la piazza del Duomo sin dalle 4 del pomeriggio, sopportando calura e sole pur di assistere alle prove di tutti gli artisti e guadagnare una buona posizione, comunque in piedi, per il concerto che ha inizio alle 21. In realtà le previsioni del “tutto esaurito” e delle 150.000 persone che avrebbero dovuto gremire la platea risultano inattese e poco veritiere. Solo a fine serata, per l’ultimo quarto d’ora di spettacolo, i gorilla posti all’ingresso in via Etnea hanno aperto le transenne per lasciar scorrere il fiume di gente che attendeva questo momento impazientemente.

Le due serate sono trascorse comunque piacevolmente nella sontuosa cornice del Duomo e dei palazzi barocchi che delimitano la Piazza, senza nessun particolare problema a parte qualche “topolino” che, superando la prova “Olio Cuore”, ha saltato le transenne riuscendo nell’impresa di intrufolarsi nello spazio privato del backstage, ma con vita breve, dato che due mastodontici bodyguard li hanno catturati nel giro di pochi minuti.

D’altronde rosee erano le prospettive dell’assessore ai beni culturali Lino Lenza che ci ha rilasciato questa dichiarazione: “Si tratta di una grande manifestazione che attira molti giovani che assisteranno a questo incontro virtuoso tra la musica pop e l’architettura barocca. Catania da questa iniziativa ne trae solamente vantaggi sia in termini di presenze turistiche, che di ore lavorate e di immagine. È una Sicilia che si muove e che punta alla massima qualità; il Festivalbar nel suo genere rappresenta il massimo e quindi una volta tanto anche a Catania arriva il massimo”. Dunque una scommessa… che speriamo sia vinta? “Una scommessa che sono convinto venga vinta. I nostri ragazzi dimostrano sempre una gran voglia di ballare e divertirsi ma  nei limiti consentiti. Ed io ho piena fiducia in loro”.

Spostandoci dalla piazza al backstage si svela dinanzi ai nostri occhi il vero spettacolo: il paradiso dei vip. Nel chiostro del Palazzo del Seminario dei Chierici sono stati allestiti tavolini con ombrelloni, buffet con le specialità tipiche nostrane e frutta di stagione e un bar per offrire cocktail di tutti i tipi. Oltre agli artisti che indisturbati chiacchierano e trascorrono qualche minuto in questo spazio, l’ingresso è consentito ad addetti stampa e ad un’infinità di giovani marchiati con il pass Backstage, che costituiscono l’affollato popolo del dietro-le-quinte.

Quasi tutte le star si mostrano disponibili a richieste di foto, interviste e autografi, un po’ meno i loro agenti che, aiutati dalle guardie del corpo personali, riuscivano letteralmente a trascinare l’artista via dalle grinfie di ammiratori e stampa. C’è chi invece, essendo ancora giovane e fresco di popolarità, apprezza l’interesse nei propri confronti, come Mondo Marcio, con cui abbiamo scambiato due parole. 

Gianmarco Marcello in arte Mondo Marcio… Perché marcio?
È sempre stato un soprannome, per me aveva senso perché ci sono tante cose che non vanno: l’arrivismo, la corsa all’oro, le guerre, il comportamento generale nei confronti dell’ambiente. Tutto ciò deriva dallo scarso interesse collettivo alle questioni che invece ci appartengono! Oggi ci si lascia facilmente trasportare dalle mode, dagli eventi…

Questo è il soprannome che hai deciso agli esordi, perché quella era la tua visione della vita ai tempi… se dovessi scegliere oggi, il tuo nome d’arte sarebbe lo stesso?
Beh, sì però ammetto pure che questo mondo può essere fantastico se si pensa con la propria testa e non ci si lascia condizionare eccessivamente dai messaggi pubblicitari.

Che ne pensi di questa esperienza al Festivalbar?
Mi sento fortunato perché mi hanno richiamato e stasera festeggerò.

Che brano presenti?
“Generazione X” che dà il nome al mio terzo e recente album, uscito a gennaio in tutti i negozi. Sono contento che stia uscendo e spero che vada bene questo progetto. Dita incrociate.

Auguriamo in bocca al lupo a Mondo, così confidenzialmente appellato dai fans e anche dal suo stesso agente, per scattare qualche foto e seguire le riprese del dietro Festival condotto da Filippo Nardi, ex abitante della Casa più osservata della tv. Filippo, con l’immancabile sigaretta in bocca, scommette su questa edizione e sulla città di Catania.

Come sono tutti dal vivo? Elisabetta Canalis tutta pelle e ossa, Enrico Silvestrin bello e professionale, Avril incredibilmente esile, Renga, Nek e Neffa non proprio dei vatussi, i Negramaro e le Vibrazioni molto socievoli, Elisa di una semplicità disarmante. Tra gli ospiti stranieri Robin Thicke e Nate James sono davvero affascinanti e alla mano, Just Jack parecchio timido e i Ghosts un po’ riservati. Ed infine Giulio Golia, coconduttore di questa edizione, spiritoso e molto “umano”. Gli abbiamo chiesto tre aggettivi per descrivere questo Festival a Catania: caloroso, coinvolgente e capriccioso. Come solo un vip può essere.

Benedetta Motta

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