Diario di un palermitano emigrato, primo Natale a Milano «Gli amici non ti lasciano solo, ma qui non si gioca a carte»

Si dice che questo
sia il periodo più felice dell’anno, il Natale, i regali, le famiglie riunite, le mega abbuffate e le serate trascorse a giocareore e ore chiusi a casa di amici curvi sul tappeto verde tra risate e la speranza che arrivi una mano fortunata a chemin de fer. Per me e per tutti gli altri giovani esuli in quel di Milano (o da tutte le parti del mondo) che nell’incertezza di trovare subito lavoro, quindi non poter avere ferie, non hanno fatto il biglietto di ritorno a casa non sarà così. I prezzi sono inaccessibili, considerato che il mio eccessivo entusiasmo non ha ancora dato i suoi frutti, sono ancora momentaneamente in attesa di impiego, e per l’eccessiva prudenza adesso anche senza la possibilità di tornare a Palermo. 

Ed ecco che
si insinua tra i miei pensieri l’orribile realtà dei fatti, io e Palermo quest’anno non passeremo il Natale insieme, se foste qui con me mi trovereste con gli occhi pieni di lacrime e pronto a dare capocciate contro il primo spigolo utile. Ma purtroppo senza lavoro non ci sono soldi e senza soldi niente biglietto aereo, ma noi siciliani siamo tenaci e io non mi arrendo, via a controlli incrociati su tutti i siti last minute che conosco, tutti i siti di treni e pullman, per quanta tenacia ci possa essere però se i prezzi sono quelli mi è rimasto poco da fare. il pensiero di non poter passare il Natale con la mia famiglia, gli amici nella mia terra mi fa venir voglia di gettare tutto all’aria e ritornare a casa, ma so che se rinunciassi adesso alla prima difficoltà so bene che me ne pentirei per il resto della mia vita, quindi raccogliendo tutto il mio coraggio cerco di organizzarmi il mio Natale milanese. 

Il vantaggio di avere amici qui è anche questo,
nessuno ti lascia solo, molti mi hanno aperto le porte di casa, per farmi vivere con loro e i loro cari le festività cosa che in tutta onestà posso dirvi che mi ha commosso e tanto, questi sono i gesti di cui sono capaci i milanesi che non mi fanno sentire solo, quei gesti che rinnovano la mia decisione di non darmi per vinto. Certo che un’ammenda va fatta!Qui non si gioca a carte! Questa cosa mi ha davvero colpito, a Palermo non esiste famiglia che non abbia i tappeti verdi, sabot e carte da mercante in fiera. I miei ricordi sono costellati dalle ore in famiglia a giocare, a mezzanotte (quando ci si arrivava) i più piccoli aprivano i regali e dopo i grandi avevano il loro momento di gloria nell’istante in cui tutto era pronto per iniziare a smazzare le carte. Ma come ho detto qui niente azzardo, qui si mangia il panettone e a mezzanotte, si va in chiesa (ok ok, sarebbe la cosa giusta da fare per tutti i cattolici). 

Insomma questo sarà un Natale diverso, nuovo sotto tutti i punti d vista, penso che sia inevitabile che nella vita di ognuno di noi ad un certo punto tutto cambi, si cresce e come tutti adesso anche io devo prendere le mie decisioni da persona adulta. La cosa strana è che mentre scrivo queste parole non mi sento triste, certo non è il massimo
stare lontano dalla famiglia, ma per fortuna Milano sta facendo in modo che ad ogni mio passo non mi senta solo, specialmente in questo mese sono circondato da tanto affetto. Palermo e la mia famiglia sanno che tornerò da loro il prima possibile, e sanno anche che il mio affetto per loro non è diminuito, anzi è aumentato se è possibile, ma adesso anche Milano si è dimostrata casa e in quanto tale anche io mi sto affezionando. Nel cuore di un terrone come me, far spazio a un nuovo amore è facile, non sarà facile per me questo mese, ma non sarà neanche male, è il mese giusto per avere fede e speranza che tutte le nostre fatiche, sacrifici vangano ricompensati. Un’ultima cosa mi rimane da dire a tutti, ma specialmente a tutti quelli che come me vivono lontano da casa e non potranno ritornarci per le Feste: buon Natale ragazzi! 

Salvatore Lo Presti

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