Dialogo sui ‘massimi sistemi’ crocettiani: “Senza riforma la Regione muore”. “No, è già morta…”

SU FACEBOOK BOTTA E RISPOSTA TRA ANGELO FORGIA, FEDELISSIMO DEL MEGAFONO DI CROCETTA, E PIETRO ANCONA, ESPONENTE DI UNA SINISTRA SENZA SE E SENZA MA

Riportiamo questo botta e risposta su facebook, a nostro modesto avviso esilarante, tra Angelo Forgia, fedelissimo del presidente della Regione, Rosario Crocetta e del suo Megafono, e Pietro Ancona, storico dirigente dell Cgil siciliana, un personaggio tutto d’un pezzo di una sinistra italiana ormai scomparsa.

Scrive Angelo Forgia, in un momento di estasi, quasi un invito a Crocetta a proseguire sulla strada di “Riforme’ che, in realtà, fino ad oggi, nessuno ha visto (a meno che non si sia quale illuso che considera la recente legge sulle Province – una sorta di aporia giuridica – una “Riforma”):

“Senza le riforme la Regione muore insieme alla speranza di cambiamento”.

Le parole di Forgia emulano Vincenzo Monti, poeta notorio non soltanto come il “Traduttor dei traduttor d’Omero”, ma anche per la sua particolare predisposizione a prendere sempre in seria considerazione i governanti di turno.

Bellissima la risposta di Pietro Ancona che noi regaliamo volentieri ai nostri lettori:

“La Regione muore con o senza riforme. E’ già morta. Sopravvive succhiando il sangue a cinque milioni di siciliani”.

Noi non siamo d’accordo né con Forgia, né con Ancona. Da autonomisti convinti, siamo dell’opinione che la Regione siciliana – e quindi l’Autonomia siciliana – vada salvata.

Ma nutriamo molti dubbi sul fatto che a salvarla possa essere un personaggio come il governatore Crocetta, che considera il Muos di Niscemi uno “strumento di pace” e che non ha mai contestato a Roma il sistematico aggiramento degli articoli 36, 37 e 38 dello Statuto.

Detto questo, pur non condividendo la risposta di Ancona, la troviamo molto ‘musicale’ e perfettamente a tono con la Regione siciliana-scendiletto di questo ultimo anno e mezzo…