Di cosa muoiono uomini, donne e bimbi siciliani «L’inquinamento ambientale minaccia la salute»

Malattie del sistema cardiocircolatorio, tumori maligni, malattie all’apparato respiratorio e diabete. Colpiscono soprattutto i siciliani, stando all’elaborazione dei dati del registro nominativo delle cause di morte (Rencam) incrociati con i dati della mortalità forniti dall’Istat. Sulla base dell’analisi di confronto con il resto del Paese, il cui ultimo aggiornamento disponibile è relativo al 2014, il tasso standardizzato di mortalità per tutte le cause in entrambi i sessi risulta più elevato rispetto al valore nazionale. Insomma, la mortalità generale sull’Isola è al di sopra della media nazionale, in particolare nelle donne.

In Sicilia la prima causa di morte sono le malattie del sistema cardiocircolatorio che, insieme ai tumori maligni, compongono circa i due terzi dei decessi avvenuti nel periodo in esame. La terza causa negli uomini è rappresentata dalle malattie respiratorie (7,5 per cento) e nelle donne dal raggruppamento delle malattie metaboliche, endocrine e immunitarie (6,6 per cento) per la quasi totalità sostenuta dal diabete. A risultare più elevata rispetto al confronto con la media nazionale è la mortalità dovuta alle malattie circolatorie, come si evidenzia dalla distribuzione per numero assoluto delle grandi categorie. «L’andamento dei ricoveri ospedalieri e il consumo di farmaci sul territorio riflettono la rilevanza del ricorso alle cure per malattie dell’apparato circolatorio», come scritto nel documento metodologico per la riorganizzazione del sistema di rete dell’emergenza-urgenza della Regione Siciliana.

Per quanto riguarda le patologie tumorali, pur avendo una minore incidenza rispetto al resto del Paese, il numero si avvicina o si sovrappone ai livelli di nazionali in merito ad alcune specifiche categorie suscettibili di efficaci interventi di prevenzione e trattamento. Come, per esempio, nel caso di tumore della mammella e del colon retto. «Una sfida alla salute viene dagli effetti dell’inquinamento ambientale – si legge nel documento regionale – non sempre noti e facili da evidenziare specie nelle aree industriali a rischio. Persistono forti influenze negative sulla salute, specie sull’incidenza delle malattie cerebro e cardiovascolari, per quanto riguarda fattori di rischio come obesità, sedentarietà, iperglicemia, diabete e fumo e su di essi bisognerà concentrare l’attenzione per i prossimi anni». In generale, nell’Isola il dato positivo da registrare è che è aumentata l’aspettativa di vita. In ogni caso, però, «il peso di alcune condizioni croniche (come le malattie cerebrovascolari, il diabete e le broncopatie) è particolarmente rilevante in Sicilia e potenzialmente destinato a un progressivo incremento in relazione all’invecchiamento della popolazione».

Discorso a parte meritano i dati sulla mortalità infantile che si mantiene tra le più elevati del Paese, anche se in progressiva riduzione. «La mortalità infantile in Sicilia si mantiene tendenzialmente più alta rispetto al tasso di mortalità infantile italiano», viene specificato nel documento regionale. Nel 2014, ultimo anno disponibile per un confronto a livello nazionale, in Sicilia il tasso di mortalità infantile è stato di circa 4,9 morti per 1.000 nati vivi. Mentre in Italia il dato è di circa 3 morti per 1.000 nati vivi. Nel periodo analizzato (che va dal 2004 al 2016) l’andamento della mortalità infantile in Sicilia mostra complessivamente una riduzione nel tempo con tassi che variano dal 5,3 per centro del 2004 al 4,8 per cento del 2016. «Malgrado sia rilevabile in ambito regionale un sensibile miglioramento, tuttavia si riscontrano livelli del tasso più elevati rispetto alla media nazionale».

Marta Silvestre

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