Derubata dei soldi che aveva a sua volta rubato. È l’ultima puntata della vicenda, emersa alcuni giorni fa, dei furti subiti da un’anziana donna di 80 anni, dalla cui abitazione sono spariti assegni, bancomat e carta d’identità, permettendo ai malviventi un incasso di circa novemila euro. In una prima fase erano state accusate due donne: una colf 50enne e la sua sorella più piccola, una donna di 40 anni. Adesso spunta un terzo complice, un uomo di 35 anni accusato in passato di reati contro il patrimonio. Questa terza persona è stata denunciata per ricettazione in concorso.
I tre avrebbero ammesso di avere speso quasi l’intera somma – novemila euro, appunto – in abbigliamento, cene e una vacanza nella località balneare di Portopalo, in provincia di Siracusa. Il terzetto avrebbe riconsegnato 500 euro, rimanenti dagli acquisti, alla vittima. Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, però, il denaro ricavato dalla ricettazione degli assegni rubati – e scambiati in banca falsificando le firme – sarebbe stato trattenuto per intero dalla sorella minore della collaboratrice domestica. Quest’ultima, che materialmente avrebbe commesso il furto, non avrebbe percepito nulla. «Gabbata», dice la polizia, dalla sorella. Con la quale sarebbero «venuti meno i rapporti».
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