Depuratori, per sei anni un miliardo rimasto congelato In Sicilia 94 interventi, prevista fine lavori nel 2022

Da sei anni la Sicilia ha un tesoro di un miliardo e 160 milioni di euro per risolvere uno dei suoi più grandi problemi: dotare tutto il suo territorio di una rete fognaria efficiente, costruire i depuratori dove non ci sono e adeguare quelli che non sono più adatti. Sono 94 gli interventi da realizzare, grazie ai fondi del Cipe e, successivamente, del Patto per il Sud: solo tre – tra Agrigento e Porto Empedocle – sono stati portati a termine. Tutti gli altri si dividono tra quelli per cui bisogna ancora preparare il progetto, quelli per cui devono iniziare i lavori e quelli che sono in corso di realizzazione. 

Perché? Se la domanda si pone agli addetti ai lavori, il dito finisce puntato sopratutto sui Comuni che hanno avuto, fino al 2015, la reponsabilità di pensare alla progettazione. Incapacità, burocrazia, difficoltà a mettere d’accordo più Comuni che spesso sono coinvolti nello stesso intervento, ricorsi su ricorsi. Se si chiede agli imprenditori, l’attenzione si sposta sul nuovo codice degli appalti. «Dei 94 interventi per la depurazione delle acque reflue in Sicilia – ha fatto sapere recentemente l’Associazione dei costruttori siciliana – ben 27 bandi per 757 milioni di euro, pronti per andare in gara con il metodo dell’appalto integrato, sono stati bloccati nell’aprile del 2016 dall’entrata in vigore del nuovo Codice degli appalti, che ha soppresso questo tipo di procedura senza prevedere, alcun periodo di transizione. Dunque, le stazioni appaltanti hanno dovuto ricominciare tutto daccapo».

Dal 2015 i Comuni sono stati messi da parte ed è scattato il commissariamento, previsto dallo Sblocca Italia. Prima è stata nominata l’ex assessora Vania Contrafatto, ma solo limitatamente alla progettazione. Poi, dal 2016, il commissario unico è Enrico Rolle, docente di ingegneria sanitaria ambientale. Che ha dato un’accelerata alle cose anche in Sicilia. Entro la fine di questo mese verranno messe a bando progettazioni per 27 milioni di euro, di cui quasi 17 milioni riguardano l’atteso progetto per l’intero agglomerato di Catania, il capoluogo siciliano messo peggio. Sempre entro fine giugno la stazione appaltante del commissario unico prevede di pubblicare bandi di gara per lavori pari a cento milioni di euro. Ed entro il 2018 dovrebbe essere assegnata la progettazione di tutti gli interventi. Inizio di tutti i lavori previsto entro il dicembre del 2019, la fine entro il 2022. A quella data la Sicilia dovrebbe rivedere la normalità.

Salvo Catalano

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