Dentro il flash (mob)

Più di 300 persone in agguato ai margini della piazza, con bandane colorate in testa o al collo come simbolo di riconoscimento, bersagli che già si intravedono sulle magliette da sotto le giacche, palloncini pieni d’acqua che fremono nelle borse e negli zaini. Tutti in attesa del suono della tromba. Un tizio anonimo si aggira con un ombrello aperto: è lui. Sta per arrivare il segnale.

16:15 in punto. La tromba suona. Panico!
Tutti corrono verso il centro della piazza, non c’è imbarazzo, nessundubbio. Tutti scagliano gavettoni l’uno contro l’altro, piccole bombe colorate cadono dal cielo. Splash! Tutti bagnati. In sottofondo le risate, le urla e gli splash incessanti. Mentre si gioisce entusiasti delle magliette ‘assappanate’ e dei capelli inzuppati, si scia ormai sul pavimento lavico di una Via Etnea frastagliata di frammenti di plastica di ogni colore. Ma è solo l’inizio! Al secondo suono della tromba, al momento in cui quindi era prevista la fine, un applauso pervade la piazza e la città sembra gonfiarsi il petto, fiera dei suoi ragazzi.  ‘’Catania! Catania!” questo urlano le voci all’unisono.

E la festa continua. Passa perfino l’auto della polizia. Ma neanche questo ferma la sfrenata gioventù catanese. Adesso sono buste di plastica piene d’acqua e bottiglie che provvedono a centrare i bersagli semicancellati sulle magliette. La tromba suona ancora, ma Catania non si ferma. L’acqua continua a piovere dal cielo, nonostante il sole implacabile che accompagna questo primo tanto atteso sprazzo di estate. Come direbbe qualsiasi catanese però: “ci siamo fatti “sgamare!”. Non rispettando la prassi infatti, il nostro ‘evento’ dura per più di mezz’ora. I ragazzi non si arrendono, non si accontentano, vogliono di più. Per noi siciliani 5minuti di flash mob non sono abbastanza. Certo non avrà proprio rispettato i canoni prestabiliti…ma nessuno potrà dire che non è riuscito!

Ha riunito in un’unica occasione gli ‘infrasciamati’ dalle imprescindibili sciarpe e bandane colorate al collo, alle ragazze con la Pinko Bag e i piedini fasciati dalle tanto trandy ‘ballerine’. Ha messo insieme i liceali entusiasti di queste prime iniziative in pubblico e gli universitari che hanno ancora il gusto di ridere e sorridere di eventi come questo. Tutti coinvolti indifferentemente per una volta nello stesso gioco.

Uno spettacolo colorato comunque quello di oggi, un’occasione per sorridere ancora di se stessi e degli altri. A dispetto di tutti gli scettici che credevano i catanesi troppo noiosi per fare qualcosa di così divertente. A dispetto di tutti coloro che credevano i catanesi troppo ‘casinari’ per partecipare a qualcosa che fosse così semplice e senza malizia. A dispetto di tutti gli snob che avevano disprezzato quest’idea giudicandola ‘roba da tredicenni’ o ‘manifestazione della tristezza dei giovani di oggi che non si accontentano più delle cose semplici e tendono a spettacolarizzare ogni cosa’. Insomma a dispetto di tutti quelli che non ci avevano creduto…

Il nostro flash mob è stato chiaramente molto più luminoso e allegro di quelli realizzati altrove, e quindi non solo riuscito, ma anche un successo. Ancora una volta la nostra città dimostra che, nonostante la sua vivibilità non sia la migliore a detta delle classifiche, i catanesi riescono sempre a distinguersi, nel bene e nel male. Almeno questa volta, possiamo dirlo con un sorriso sulle labbra, nel bene.

Valentina L'Episcopo

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