La corte di Cassazione ha annullato oggi l’ordinanza del tribunale di sorveglianza di Roma, che a dicembre scorso aveva giudicato compatibili con il carcere le condizioni di salute dell’ex senatore Marcello Dell’Utri, recentemente condannato in primo grado a 12 anni nel processo sulla trattativa Stato-mafia. Adesso il tribunale dovrà nuovamente valutare la compatibilità o meno con la struttura carceraria di Rebibbia, dove è tornato da pochi giorni dopo un ricovero al Campus Biomedico.
Affetto da diabete, cardiopatia e un tumore alla prostata, più volte i suoi legali, gli avvocati Simona Filippi e Alessandro De Federicis, avevano fatto appelli e istanze per evidenziare le criticità della sua situazione e ottenere una sospensione della pena. L’ultima, in ordine di tempo, rigettata proprio quattro mesi fa: i giudici non avevano riscontrato «criticità o urgenze tali da rendere necessario il ricorso a cure o trattamenti non attuabili in regime di detenzione ordinaria».
Situazione che adesso si ribalta e che dovrà nuovamente essere oggetto di esame da parte dei magistrati. «Ora la Cassazione – commentano gli avvocati – invierà per un nuovo esame gli atti al tribunale di sorveglianza, che dovrà rivalutare la compatibilità delle condizioni di Dell’Utri con il regime carcerario».
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