Dehors, proroga dal 31 dicembre o rischio multe «Tutelare gli esercenti per le festività natalizie»

Il regolamento transitorio sui dehors di Palermo scadrà il 31 dicembre e senza un intervento del Consiglio comunale dall’1 gennaio tutti i ristoratori con sedie e tavolini all’aperto saranno irregolari e rischiano di essere multati, come scritto da Meridionews dopo il Consiglio in Strada della prima circoscrizione all’Olivella. Il testo sperimentale sui dehors approvato da Sala delle Lapidi nel 2014, infatti, aveva scadenza triennale. Al momento l’ipotesi più concreta sembrerebbe una proroga di sei mesi ma è già partito il braccio di ferro tra maggioranza e opposizione per arrivare ad un regolamento definitivo entro la fine dell’anno.

«Non accetteremo alcuna proroga e non si pensi di mortificare il Consiglio presentando un regolamento tanto delicato negli ultimi quindici giorni dell’anno – avverte il capogruppo di Forza Italia Giulio Tantillo -. Non è tollerabile che nessuno ci abbia pensato prima, l’amministrazione ha avuto tre anni di tempo». Gli esercenti che hanno fatto degli investimenti su sedie e tavolini naturalmente temono che possano essere vanificati: «È chiaro che si andrà verso uno scontro. Ma ci dovevano pensare prima».

L’aula può ovviare in due modi: o studiando una proroga per elaborare con calma in un secondo momento le modifiche necessarie oppure rendendo definitivo il regolamento sperimentale, anche se per l’assessore allo Sviluppo Economico Sergio Marino «il tempo per un nuovo testo non c’è. In ogni caso l’aula è sovrana in materia e sono sicuro che troveranno una soluzione». E se l’eventuale proroga non dovesse arrivare in tempo? Per il vicesindaco non ci sono dubbi: «I ristoratori dovranno smontare o saranno multati». In ogni caso «senza un testo definitivo la proroga sic et simpliciter non serve, è un atto inutile». Marino conferma inoltre che l’amministrazione sta lavorando a un’ordinanza che riveda il sistema delle autorizzazioni per i locali notturni per porre un freno al caos della movida «ma per ora non voglio anticipare altro».

La questione dei dehors si intreccia anche con un altro aspetto: la modifica alle concessioni sulle strisce blu in centro storico decisa lo scorso febbraio dal Suap che, su parere dell’Avvocatura, ha imposto a decine di esercenti di occupare il suolo pubblico soltanto dalle 20 all’una del mattino e di smontare sedie e tavolini ogni sera. Prima, invece, le concessioni nelle zone blu erano senza orari. Un vero guazzabuglio normativo nel quale prova a fare ordine Tony Sala, esponente della maggioranza per Palermo 2022 e membro della commissione Attività Produttive. «Questo tema è prioritario per la sesta commissione, che ha fatto richiesta alla presidenza del Consiglio di poter studiare una proroga per tutti quelli che dovrebbero smontare lo spazio concesso».

Per Sala però un tentativo per avere un regolamento definitivo entro il 31 dicembre si farà: «Intendiamo avviare tutte le modifiche necessarie per chiarire una volta per tutte gli articoli del regolamento sperimentale sui dehors che mettono in difficoltà sia gli esercenti sia l’organismo di vigilanza. L’impianto resterebbe identico ma aggiungeremo o modificheremo gli articoli per regolare gli aspetti ancora da rettificare della fase sperimentale triennale». In che modo? «O si fa un ordine del giorno che dia all’amministrazione l’indirizzo per mettere tutto in stand by, anche se dobbiamo capire con quale formula giuridica – sottolinea Sala -, oppure si accelera con la capigruppo per portare l’argomento in aula».

«Confesercenti Palermo – dice il presidente Mario Attinasi – si appella al senso di responsabilità del Consiglio comunale. Il regolamento dei dehors è un tema delicato che va affrontato con organicità ma se il tempo dovesse risultare breve auspichiamo una proroga da parte del Consiglio, magari di sei mesi, che consenta agli esercenti di non essere penalizzati in un periodo economicamente cruciale come quello delle festività natalizie. Bisogna salvaguardare gli investimenti fatti e di conseguenza anche i posti di lavoro. Nel 2018 però l’aula affronti la materia in maniera definitiva».

Gaspare Ingargiola

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