Davide Faraone, Mirello Crisafulli, Fausto Raciti: la ‘ballata’ trasformista dell’amore politico ‘cieco’…

QUANDO IL LEADER DEI RENZIANI SICILIANI ATTACCAVA A TESTA BASSA IL LEADER DEL PD DI ENNA. E QUANDO UN GIOVANE RENZIANO, CEREAOLO, CRITICAVA FEROCEMENTE L’ATTUALE CANDIDATO ALLA SEGRETERIA DEL PD SICILIANO PER I SUOI SILENZI SUL RAFFAELE LOMBARDO…

di Carmelo Raffa

Rileggendo le varie prese di posizioni degli ultimi mesi da parte dei personaggi emergenti nel PD siciliano culminate, alla fine, nella candidatura di Fausto Raciti alla guida del Partito nell’Isola ci sembra di non vivere più nel mondo reale, ma su “Scherzi a parte”

Infatti, sfogliando google, viene alla luce una nota scritta da Redazione seguinews.it il 16 ottobre scorso che riporta una dichiarazione integrale di Davide Faraone a proposito della candidatura di Mirello Crisafulli alla segreteria del PD di Enna. Rileggiamo queste dichiarazioni che diventano esilaranti alla luce di quello che sta succedendo in questi giorni.

Faraone: “Crisafulli segretario PD? Sembra un congresso soviet”

“In Sicilia non si sta celebrando il congresso del Partito Democratico, ma quello del Pcus – diceva Faraone -. Si fanno ricorsi da perfetti Azzeccagarbugli per far decadere candidature legittime come quelle, a Palermo, di Carmelo Miceli (avvocato di parte civile del PD al processo contro Matteo Messina Denaro), e a Siracusa di Liddo Schiavo (assessore del capoluogo) e non si dice una sola parola sulla candidatura a segretario provinciale di Enna di Mirello Crisafulli”.
“Nessuno si chiede quali siano le ragioni per cui, meno di un anno fa, gli organismi di garanzia del Nazareno – diceva sempre Faraone – abbiamo escluso Mirello Crisafulli dalle liste del PD alle ultime elezioni nazionali e perché quelle stesse ragioni oggi vengano meno per la sua candidatura a segretario provinciale di Enna. Si convocano organismi di garanzia a tempo di record per dar esecutività ad assurde tesi di incandidabilità e si reputa normale che una persona, che ha fatto il segretario del Pci nel 1978, ad Enna, possa ricandidarsi, con metodi ‘sovietici, a segretario del PD nel 2013. Rottamare questo PD – concludeva – è diventata un’emergenza, una priorità”.

Oggi Faraone il ‘rottamatore’ ha stretto un bell’accordo politico con quel Mirello Crisafulli che avrebbe voluto ‘rottamare’. E insieme appoggiano Fausto Raciti alla segreteria regionale del PD. Con Crisafulli che, addirittura, ‘sospetta’ che Faraone si sia ‘innamorato’ di lui…

In effetti, ci deve essere veramente del ‘tenero’ tra Crisafulli e Faraone. Qualche settimana fa, quando il leader dei renziani siciliani finisce al centro di pesanti polemiche per le modalità forse un po’ troppo democristiane con le quali cercava voti, Crisafulli, dimostrandogli ‘affetto’, interviene a sua difesa rilasciando al Fatto Quotidiano del 12 dicembre una ‘forte’ ed ‘incisiva’ dichiarazione di solidarietà.

Scrive Il Fatto quotidiano: “Intanto tra i vari attestati di solidarietà ricevuti dal deputato del PD (cioè da Faraone), svetta senza dubbio il comunicato diffuso da Mirello Crisafulli, fino a pochi giorni fa pesantemente attaccato dallo stesso Faraone. L’ultimo scontro risale a domenica scorsa, quando durante le primarie del PD, il luogotenente di Renzi in Sicilia ha occupato il seggio di Enna – regno di Crisafulli e unica provincia italiana in cui ha vinto Gianni Cuperlo – lamentando irregolarità durante le operazioni di voto. Crisafulli, però, sembra aver dimenticato ogni acredine e ogni accusa di contiguità mafiosa ricevuta dai renziani. E con un comunicato che è un capolavoro di retorica serve la vendetta fredda all’avversario. ‘Sono solidale con Davide Faraone – scrive Crisafulli – coinvolto in una polemica dai toni spiacevoli e inopportuni. Purtroppo so bene come ci si sente quando si finisce al centro di un linciaggio mediatico che deriva da accuse generiche, stralci di informative, o procedimenti giudiziari che si concludono in un nulla di fatto, ma vengono strumentalizzati dall’inquisitore di turno. Evidentemente ci è capitata la stessa sorte: essere accusati ingiustamente. Ma a Davide dico: resisti, chi ti conosce sa che da questa storia uscirai a testa alta. Il tempo è galantuomo e ci darà ragione”.

Insomma, un vero attore, Crisafulli. I renziani l’avevano accusato di essere un personaggio non esattamente ‘bellissimo’ da guardare. E Crisafulli, quando il grillino di Palermo Riccardo Nuti strapazza un Faraone a caccia di voti con metodi un po’ ‘antichi’, Mirello gli rifila una bella ‘solidarietà pelosa’. E aggiunge che, entrambi, usciranno a testa alta… Una specie di abbraccio mortale, sintetizzabile con un vecchio adagio molto caro a Pietro Nenni: “Nella gara a fare i puri, troverai sempre uno più puro che ti epura”.

Che dire del futuro segretario regionale del PD siculo Fausto Raciti? Dalla sua gestione del PD Giovani traspare prudenza, in particolare allorquando si sono verificati episodi incresciosi tipo quelli che coinvolgevano l’allora presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, e successivamente Wladimiro Crisafulli. Non una difesa, ma un non comment.

Insomma, il nostro Fausto Raciti, benché giovane, è già piuttosto ‘gesuita’: sa quando deve parlare e, soprattutto, sa quando deve restare zitto. Tanto che Giuseppe Ciraolo, esponente dei giovani democratici renziani, nei giorni in cui Raciti tace sulle vicende indecorose del suo Partito e dei suoi compagni di cordata cuperliani, gli rifila il seguente comunicato stammpa al vetriolo che abbiamo rintracciato su redazione young: parole al veleno pubblicate dal Messaggero:

“L’INSOPPORTABILE SILENZIO DI RACITI SUL CASO CRISAFULLI

“Quando si è chiamati a ricoprire incarichi di prestigio – dice Ciraolo – come per esempio deputato della Repubblica Italiana e quando si viene eletti in territori difficili come per esempio è il collegio siciliano, dove Fausto Raciti (segretario dei Giovani Democratici) è stato ‘catapultato’ (senza passare per le primarie!), occorre quanto meno essere decisi e distanti da certe decisioni prese dai leader di turno. Una distanza che non si è sentito prendere da Fausto Raciti e da tutta l’organizzazione giovanile in merito alla vicenda Crisafulli. Non è la prima volta che Raciti è silente su vicende come queste – ricordiamo il silenzio amaro sulla coabitazione del PD e di Raffalele Lombardo (indagato per mafia) in Sicilia. Un silenzio suo e dell’intera organizzazione che sa tanto di compiacimento, di accomodamento verso delle logiche perverse che hanno avuto solo l’unico scopo di garantire una posizione nelle liste elettorali”.
“Bisogna far sì che i Giovani Democratici abbiano il ruolo di far riappropriare la politica del suo significato originario e più genuino – tuonava Ciraolo – dando il via ad un nuovo percorso di rinnovamento che sappia riscoprire in maniera autentica alcuni principi e valori fondamentali come politica, democrazia, libertà e legalità. Il tutto mentre la politica italiana continua ad assumersi la responsabilità di mantenere un sistema radicato sulla tutela dei gestori del potere”.

Sarebbe veramente un peccato scoprire che, all’interno dell’organizzazione giovanile del PD, prevalga una latente nostalgia verso modi di far politica che, più che sulla trasparenza, fanno leva su interessi. I silenzi di Raciti giustamente stigmatizzati da Ceraulo ne sono un esempio. Ai giovani vanno dati altri esempi e soprattutto la speranza di una nuova politica.

Ci chiediamo oggi: che fine ha fatto il giovane renziano Ceraolo? La pensa sempre allo stesso modo o oggi, anche lui, si è convertito al Raciti-pensiero?

Ora è chiaro che la grande virtù della “prudenza” ha premiato il giovane Fausto Raciti che, come ha bene affermato ieri Wladimiro Crisafulli, è oggi il suo candidato ideale per la segreteria regionale del PD siciliano. E grazie al ritrovato amore-odio è diventato il candidato unitario della strana nuova coppia Faraone-Crisafulli.

E gli elettori del PD siciliano che si debbono ‘bere’ questo ‘balletto’? Chi se ne frega direbbe il grande Totò!

Redazione

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