D’Asero (Pdl) si risveglia e scopre che la Finanziaria è come la luna di Ciaula

Come spesso gli capita, l’onorevole Nino D’Asero, capogruppo del Pdl all’Ars, si sveglia dal sonno e, come Ciaula, il celebre personaggio di una novella di Pirandello, scopre la luna. Che, in questo caso, è rappresentata dalla manovra economica e finanziaria approvata ieri sera, anzi stamattina da Sala d’Ercole.

“Niente per le imprese, niente per lo sviluppo e la crescita, nulla per una forte azione positiva nei confronti dell’occupazione – dice in un comunicato D’Asero, che, in questi giorni, non è stato all’Ars, ma in Messico, tra le nuvole, o in vacanza sulle rive del lago Titicaca -. Ma soltanto azioni che tendono quasi esclusivamente alla sopravvivenza e sono scarsamente proiettate verso il futuro”.

Nel comunicato, sembra incredibile!, si dice che l’onorevole D’Asero pari, addirittura, a nome di tutto il gruppo parlamentare del Pdl dell’Assemblea regionale siciliana. “Noi, come avevamo responsabilmente e istituzionalmente promesso – precisa D’Asero – non abbiamo mai remato contro, per il bene della Sicilia, ma abbiamo espresso il nostro voto finale avverso alla manovra. Durante la discussione e le votazioni dell’articolato, ci siamo battuti per quelle che riteniamo azioni concrete a favore del sociale, dal contributo a realtà territoriali quali gli oratori alla difesa della vita nascente. Abbiamo contribuito con la presentazione e, poi, con la difesa di norme virtuose a partire dal sostegno ai consorzi per i beni sequestrati alla criminalità organizzata, all’Agricoltura, con la norma sulla ricomposizione fondiaria, all’esenzione Irap per le imprese giovanili o femminili, alla salvaguardia di beni culturali, storici e ambientali per una Sicilia che ha nel Turismo una delle proprie principali fonti economiche”.

“Abbiamo mantenuto la nostra posizione – prosegue la nota del capogruppo del Pdl all’Ars – propositiva volta alla collaborazione al di fuori degli inciuci sempre avendo obiettivo l’approvazione delle leggi indispensabili alla sopravvivenza della stessa Regione”.

“Però, sicuramente – conclude D’Asero – non erano soltanto queste le norme finanziarie delle quali la Sicilia aveva bisogno quanto di azioni concrete di sostegno alle imprese, al turismo, ai servizi, allo sviluppo in genere”.

 

 

Redazione

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