A Palermo, nell’antico quartiere arabo di Danisinni, territorio segnato negli anni dall’isolamento, incastonato in una depressione naturale sul letto del fiume Papireto, è nato DanisinniLab: laboratorio teatrale di comunità e di relazione diretto dall’attore e regista Gigi Borruso. Il progetto è promosso e sostenuto dal Teatro Biondo di Palermo con l’associazione Museo sociale di Danisinni e con la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Palermo e l’associazione Insieme per Danisinni.
«Dopo gli anni della ricostruzione interna, per il teatro Biondo è arrivato il momento di esplodere nella città con ancora maggiore efficacia – dichiara Roberto Alajmo, direttore del Teatro Biondo, che ha fortemente creduto nel progetto – L’intervento a Danisinni sarà agile e flessibile, in modo da assecondare le attitudini del territorio e risultare così il meno “coloniale” possibile. L’obiettivo è la mescolanza del talento e della cittadinanza, portando Palermo a Danisinni e Danisinni a Palermo».
DanisinniLab vuole essere una scuola di avviamento all’arte teatrale e un luogo di incontro e d’immaginazione, che contribuisca a creare un ponte fra differenti realtà sociali della nostra città. Le arti performative diventano momento di costruzione relazionale per lo sviluppo di processi sociali fondati su una nuova consapevolezza della persona. «Oggi più che mai – spiega Gigi Borruso, regista e direttore di DanisinniLab – è viva l’esigenza di aprire i territori all’incontro. I territori mentali, culturali, sociali. Dentro ogni città, vi sono altre città invisibili l’una all’altra. Città che parlano lingue diverse. L’esperimento artistico e sociale del Laboratorio Teatrale Danisinni mira alla conoscenza e all’incontro. Il teatro ci insegna come superare i limiti d’ogni pregiudizio, accende una luce sulla parte più vitale e profonda dell’esperienza umana. Assumendo “l’altro” sul nostro corpo, attraversandolo e facendosene attraversare. La pratica teatrale è, infatti, anzitutto, costruzione collettiva, armonizzazione di tensioni, di immaginari diversi, scoperta di sé attraverso l’altro e viceversa, in un processo in divenire e perciò sempre vivo. Sollecita all’avventura verso “l’altro”, tanto più indispensabile nella formazione delle giovani generazioni in una società che, nonostante il conformismo consumistico, tende a creare steccati sempre più rigidi fra culture, strati sociali ed età».
Il laboratorio che ha già avviato le sue attività da più di un mese è formato da 30 partecipanti, giovani e adulti, provenienti dal quartiere e dal resto della città, alcuni con qualche esperienza alle spalle, la maggior parte al loro primo contatto con l’arte teatrale. DanisinniLab, nella sua prospettiva di laboratorio di relazione e comunità, mira, attraverso l’esperienza teatrale, a far incontrare persone di diversa età e provenienza, offrendo il vissuto d’ogni persona quale occasione di confronto, maturazione interiore e stimolo creativo. Gli incontri hanno cadenza bisettimanale. I partecipanti si misurano con esercizi tecnici ed espressivi. Nel loro programma di studi, affronteranno la storia del teatro, praticando anche i diversi stili interpretativi, le tecniche per l’uso della voce e lo studio della dizione.
Il corso prevede anche una fase di ricerca sul campo insieme agli operatori sociali già attivi nel quartiere; la frequentazione degli spettacoli teatrali in scena a Palermo, la lettura e l’analisi di testi teatrali, workshop con attori e registi diversi. Alla fine di gennaio 2019 il laboratorio presenterà un primo studio–spettacolo, confrontandosi per la prima volta con il pubblico. In questa prima fase le iscrizioni sono state chiuse, tuttavia è previsto l’inserimento di cinque nuovi allievi a partire dalla fine di gennaio, quando avrà inizio il secondo step del corso. È possibile prenotarsi per le nuove selezioni inviando fin da ora una mail a danisinnilab@gmail.com, inserendo le proprie generalità, le proprie esperienze artistiche e i propri studi. Sulla pagina facebook DanisinniLab e Museo Sociale Danisinni sarà possibile seguire le attività del laboratorio raccontate dai suoi protagonisti.
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