Daniele Capezzone: “Servono 40 miliardi di euro di tasse in meno a favore di famiglie, lavoratori e imprese”

INTERVISTA ALL’ESPONENTE DI FORZA ITALIA CHE IL 19 LUGLIO SARA’ A PALERMO, A VILLA FILIPPINA, ALL’APPUNTAMENTO POLITICO ORGANIZZATO DA AMUNI’ SICILIA, IL MOVIMENTO CREATO DA GIUSY SAVARINO

di Carmelo Raffa 

Qualche giorno fa abbiamo intervistato l’ex parlamentare regionale Giusy Savarino in merito alla sua recente iniziativa finalizzata a creare un nuovo laboratorio politico in Sicilia.

Infatti giorno 19 luglio, a Palermo, presso Villa Filippina si terrà il primo appuntamento di Ammunì Sicilia – il nuovo Movimento di centrodestra animato proprio da Giusy Savarino – che vedrà presenti personalità politiche del centrodestra provenienti da tutt’Italia. Tra le presenze significative quella di Daniele Capezzone che è stato portavoce prima di Forza Italia e poi del Pdl.

Daniele Capezzone (Roma, 8 settembre 1972) è deputato, Presidente della Commissione Finanze della Camera e membro del Comitato di presidenza di Forza Italia. E’ stato dal 2001 al 2006 segretario dei Radicali italiani.

Dal giugno 2006 è stato Presidente della Commissione attività produttive della Camera dei Deputati, carica dalla quale si è dimesso nel dicembre 2007 (a seguito della scelta del Governo Prodi di aumentare la pressione fiscale). Alle successive elezioni politiche del 2008 non si è ricandidato. Dal maggio 2008 è stato portavoce prima di Forza Italia e poi del Pdl. E’ stato rieletto alla Camera dei deputati nel febbraio 2013.

Da Presidente della Commissione Finanze della Camera ha promosso una storica riforma di Equitalia dalla parte dei contribuenti e il varo di una delega fiscale (che il Governo Renzi è chiamato ad attuare) caratterizzata da numerosi elementi liberali, pro-imprese e pro-contribuenti.

Ha pubblicato quattro libri: nel 2003, “Uno shock radicale per il XXI secolo”, nel 2001, successivamente tradotto in inglese e presentato all’American Enterprise Institute di Washington; nel 2004, “Euroghost – Un fantasma s’aggira per l’Europa: l’Europa” (Rubbettino editore); nel 2009, “Democrazia istantanea – Velocità e decisione: quello che anche alla sinistra converrebbe imparare da Berlusconi” (Rubbettino editore); nel 2011, “Contro Assange, oltre Assange” (allegato a Il Giornale, e poi pubblicato online)

Ha curato per anni la rassegna stampa domenicale di Radio Radicale e poi di Radio 24.

Oltre tante cose che ha fatto, Capezzone si appresta a presentare il suo libro “Per la rivincita”. E’ un libro che contiene una proposta shock a supporto del rilancio dell’economia.

Abbiamo posto qualche domanda a Daniele Capezzone.

Onorevole, Capezzone, lei sarà tra i relatori del nuovo laboratorio politico Ammunì Sicilia (Associazione Moderati Uniti) che s’inaugurerà a Palermo il prossimo 19 luglio, ci può dire in anteprima qualcosa al riguardo?

“Considero molto positiva ogni iniziativa politico-culturale volta non solo a unire i liberali, i riformatori, i moderati, ma a farlo su un terreno programmatico, sulla base dei contenuti. E’ da qui che occorre ripartire. Renzi ha colto un successo elettorale straordinario, ma c’è una grande differenza tra le sue parole (moderne, post-partisan, non necessariamente di vecchia sinistra) e le sue azioni concrete, che invece finora sono state tutte rivolte nella direzione sbagliata, in linea con la vecchia sinistra (più tasse sulla casa, sul risparmio, ora perfino su telefonini e sigarette). Noi dobbiamo costruire una sfida sui contenuti, a partire dall’economia”.

Il centro destra alle elezioni europee non ha avuto il successo sperato. Ciò secondo noi è dipeso dalla fine del berlusconismo e dell’antiberlusconismo il cui beneficiario è stato Matteo Renzi. Non ritiene che per risalire la china occorra ritrovare l’unità tra le forze che si richiamano al centro destra e costruire rapidamente una nuova leadership?

“Chiunque fino ad oggi abbia cercato di costruire un centrodestra senza o contro Silvio Berlusconi, senza o contro Forza Italia, ha sbagliato. E se qualcuno pensa questo anche oggi, continua a sbagliare. Questo è per me un punto fermo. Poi, intorno a Forza Italia occorre ricostruire una coalizione larga. Parlando agli elettori, più che puntando su una sommatoria di sigle: altrimenti facciamo lo stesso errore che ha fatto per anni la sinistra, prima di Renzi, contro il centrodestra. E gli appuntamenti delle regionali (da subito in Calabria, e poi in primavera in altre sette regioni) possono aiutarci a sperimentare lo strumento delle primarie di coalizione”.

Sicilia, terra angosciata, martoriata ed anche strumentalizzata per la presenza mafiosa. Da anni lo Stato giustamente cerca rimedi per combattere il fenomeno, ma nel frattempo a pagare sono stati gli onesti cittadini che hanno assistito al crollo dell’economia dell’Isola con tassi di disoccupazione elevatissimi. In questo modo ci ritroviamo ad essere la Regione cenerentola d’Italia. Ci può dare qualche ricetta per invertire questa triste sofferenza?

“Io mi auguro che le forze migliori e più innovative del centrodestra siciliano vogliano mettere in campo da subito un progetto alternativo alla Giunta regionale di sinistra. Una sorta di governo-ombra che, punto su punto, offra soluzioni alternative. E il tema centrale è quello dell’abbattimento simultaneo delle tasse e della spesa pubblica”.

Noi abbiamo lanciato la proposta di defiscalizzare totalmente le iniziative imprenditoriali che diano nuova occupazione per un periodo di cinque anni. I nuovi occupati dovrebbero percepire 1.000 euro netti per trenta ore di lavoro settimanale. Ci dica la Sua opinione al riguardo.

“Leggerò volentieri la vostra proposta e la esaminerò in ogni dettaglio. Ogni iniziativa volta a prevedere tasse zero e burocrazia zero, per un certo periodo, per le nuove imprese, o a prevedere misure favorevoli alle imprese che lancino la sfida della crescita, è una positiva idea su cui ragionare”.

Nel corso della manifestazione del 19 luglio Lei presenterà il suo nuovo libro “per la rivincita” che contiene una proposta shock di politica economica liberale e che comporterà, se praticata, un taglio di 40 miliardi di tasse. Ci può dire qualcosa in più?

“La mia proposta è: 40 miliardi di tasse in meno a favore di famiglie, lavoratori e imprese. Ovviamente con una copertura seria, e cioè tagliando la spesa pubblica in eccesso. E’ l’unica via per un rilancio forte della nostra economia. Altrimenti, come accade anche per il Governo Renzi, l’Italia resterà agganciata agli ‘zero virgola’, cioè a interventi in economia marginali, minimalisti, incapaci di ricreare un clima di crescita e di rilanciare la domanda”.

Foto di Daniele Capezzone tratta da wikipedia.it

Redazione

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