Non è il primo e probabilmente non sarà l’ultimo giocatore ad essere coinvolto in un trasferimento diretto sull’asse Catania-Palermo. È successo per citare qualche esempio del passato a Nino Barraco nel 1996 e a Fabio Caserta nel 2007 e adesso è toccato a Jacopo Dall’Oglio che, nonostante la rivalità esistente tra le due tifoserie, sa di non avere fatto nulla di clamoroso. Perché rientra assolutamente nella normalità legata in questo caso al professionismo: «Non ho nulla contro il Catania, questo è il mio lavoro – ha sottolineato nel corso della conferenza di presentazione il ventinovenne centrocampista arrivato nel capoluogo siciliano dopo avere rescisso il contratto con il club etneo e reduce dall’esordio con la maglia del Palermo da subentrato nel match di Coppa Italia con il Picerno – ho parlato con Mascara (ex attaccante di Palermo e Catania, ndr) per chiedergli alcune cose. Sono nato a Milazzo, provincia di Messina, e sono cresciuto nella Reggina. Ho dato il cento per cento alla Reggina, ho fatto lo stesso con il Catania e adesso cercherò di fare una bellissima stagione con la maglia del Palermo – ha dichiarato in linea con quanto scritto («Andare via non è mai semplice ma la vita è esattamente questo: dare il massimo, prendere il meglio e tornare a dare sempre di più, sfida dopo sfida») poi sui social – Se sento la pressione? Magari al Massimino mi fischieranno ma mi tapperò le orecchie e andrò avanti. Non c’è alcun problema. So anche che Palermo è una piazza molto calorosa ma le aspettative non mi spaventano e mi fa molto piacere giocare in un contesto del genere».
Nel biglietto da visita esibito dal centrocampista siciliano, che ha firmato con il Palermo per un anno con rinnovo automatico in caso di promozione, spiccano personalità e consapevolezza dei propri mezzi: «Credo molto in me stesso e sono convinto che se quest’anno farò bene la società avrà l’interesse a rinnovarmi il contratto. E credo molto anche nelle qualità della squadra che, a mio avviso, ha i mezzi per disputare un campionato di vertice e centrare il salto di categoria. Il campionato di C è difficile – ha aggiunto Dall’Oglio protagonista nella clip di presentazione preparata dal Palermo di un simpatico siparietto costruito intorno al dilemma palermitano-catanese arancina o arancino – questo è il terzo anno di fila che gioco in terza serie. Tra le favorite c’è il Bari ma anche il Palermo può recitare un ruolo da protagonista».
Con il contributo, appunto, di Jacopo Dall’Oglio: «Ancora non ho disputato un’amichevole intera e non credo di avere i novanta minuti ma sono pronto, mi sento bene fisicamente e se il mister deciderà di farmi giocare tutta la gara io ci sono. In occasione del primo allenamento – ricorda il neo-acquisto rosanero elogiato ai microfoni di Trm dal presidente Mirri che affrontando vari temi ha colto l’occasione per ribadire che al compimento del piano triennale, il 30 giugno 2022, la società non avrà alcun debito – ho rimediato alcuni punti di sutura al sopracciglio in uno scontro aereo con Buba (Marong, ndr). Ci abbiamo scherzato su. Sui social, tuttavia, mi hanno massacrato da Catania dicendomi che ‘ancora non ho visto niente’ ma anche in questo caso so di dovermi tappare occhi e orecchie e andare avanti. Fa parte del gioco, ci sta».
Alla fine è solo il campo che parla: «Conosco Filippi che in qualità di vice Boscaglia mi ha allenato a Brescia. Sa che posso giocare come trequartista e come interno, sarà lui a decidere. Abbiamo un ottimo centrocampo con giocatori come De Rose, con il quale ho giocato alla Reggina, e Luperini reduci da un buonissimo campionato. Io ci sono, sono peraltro una persona socievole e non metto il muso se vado in panchina, e sono a totale disposizione del mister. Cercherò, comunque, di metterlo in difficoltà nelle scelte e di non uscire più nel momento in cui mi ritaglierò uno spazio nell’undici titolare».
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