Dall’America un saluto…
mi sono concessa una vacanza-lavoro negli Stati Uniti, precisamente nel Maryland, in una cittadina che si chiama Ocean City: nominata cosi’ proprio perche’ si estende, in una lingua di terra bagnata nelle sue estrmita’, sull’oceano.
E’ un luogo paragonabile a Riccione,dove gli americani belli, panzoni e beoni vengono a mettere le loro belle chiappe di tutte le nazionalita’ sulla spiaggia e si concedono finalemte il tanto ansimato break da un sistema schiacciante che vede al primo posto soldi e lavoro e poi se c’e’ tempo il resto…
Venire qui (per uno straniero) e’ un modo sbagliato per aprocciare gli States, e’ come vivere una realta’ vacanziera e distorta dell’America ma penso che anche questa sia una sfumatura della realta’ e vada colta cosi com’e’. Credo (e spero) che molte cose che succedono qui non siano costume nella vita quotidiana americana perche’ sarebbe davvero triste.
A cosa mi riferisco? Al ritmo frenetico con il quale si lavora e si e’ costretti a fronteggiare la propria forza ed energia…e per me che sono una siciliana d’oc (anzi quasi messicana da sombrero) è micidiale: la parola d’ordine e’ CORRI e pensa a te perche’ il prossimo ti fotte!!!!
E poi non parliamo del tempo libero….qui il miglior hobbie e’ bere fino a dimenticare di esistere e cercare di attraccare sempre fino a portare a compimento il dovere…forse sembrero’ un po’ bigotta, ma io mi sono trovata in situazioni molto imbarazzanti dove ho sentito mani agguantarmi parti molto intime mentre mi aggiravo felice per il locale ed ho anche dato qualche pugno perchè alla fine non si può sopportare di essere abusati solo perche’ l’altro e’ in vacanza e si sta divertendo e parlando. In giro succede molto spesso e non solo a me che non sono certo una femminona! Quello che voglio dire è che siccome si ubriacono tantissimo e sono un po’ “zaurdi” finisce sempre molto male…specie se te la tiri! Spero di aver reso l’idea che comunque resta mia impressione possibilmente opinabile…eh sì, perche’ ho imparato a non parlare male dell’America perchè qui s’incavolano e ti tartassano con i “complains” che sono cattivi pareri che ritorcono contro di te attraverso il manager se per un attimo ti metti a scherzare su quanto e’ impossibile il loro lifestyle….
Una signora ad esempio mentre era felice di conoscermi e si gustava il racconto del mio viaggio tra un bloody mary e l’altro appena ho detto che l’anno prossimo avrei più piacere di andare in Africa che tornare in America ha chiamato il manager e voleva farmi licenziare 🙂
Questa e’ la parte oscura…quella più interessante è questo miscuglio(che distingue L’America da sempre) razziale e ti trovi in un secondo a parlare con persone di provenienze completamente opposte se si cercasse di puntarle su un mappamondo ma qui insieme magicamente in un gioco di estremo bisogno di comunicare e farsi comprendere e si raccontano storie e si conoscono i background. Cinesi…Portoghesi…Russi…Rumeni…Brasiliani voi elencate io li trovo!
Adesso devo scappare…presto tornero’ a Catania ma prima lascio questa parte provinciale e migro verso New York, unico motivo di questo mio viaggio, e spero di potervi mandare qualche storiella da lì…
Catania mi manca poco perchè so che non succede nulla…ed e’ per questo che conto di tornare: a modo mio io voglio salvare la mia isola perchè ragazzi…e troppu chiu’ avanti!!!
Siska
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