Ci sono anche 95 siti e immobili di interesse storico e culturale tra i luoghi interessati dall’operazione di efficientamento energetico che il governo Musumeci sta realizzando in tutte le strutture di proprietà della Regione Siciliana. Castelli, ville, palazzi, musei, parchi, aree archeologiche, biblioteche, antiche casine e bagli, ma anche alcune sedi delle soprintendenze.
Il bando per la progettazione degli interventi e per la loro realizzazione – che sta per essere pubblicato dal dipartimento dell’Energia guidato da Tuccio D’Urso – prevede la sottoscrizione di un Energy performance contract, cioè di un accordo contrattuale (della durata di vent’anni) tra amministrazione e partner privato in base al quale, a quest’ultimo, sarà destinata una percentuale della quota delle bollette dell’energia elettrica risparmiata. La previsione di spesa – suddivisa in parti pressoché uguali tra fornitore e Regione, che impiegherà fondi del Po Fesr 2014/2020 – ammonta a oltre 20 milioni di euro.
«Da questa strategia pluriennale che accomuna risparmio di denaro pubblico e rispetto dell’ambiente – sottolinea il presidente della Regione Nello Musumeci – non poteva restare escluso quel grande patrimonio immobiliare che contribuisce ad alimentare il turismo nella nostra Isola». Per il governatore siciliano, infatti abbattere i costi energetici in questi luoghi significa «migliorarne il comfort e ampliarne la fruizione da parte del pubblico. Al loro interno – aggiunge Musumeci – sarà creato un microclima ideale per il visitatore ma, soprattutto, per la conservazione delle preziose opere d’arte che custodiscono».
La manutenzione dei nuovi sistemi di illuminazione, degli impianti di climatizzazione, di quelli fotovoltaici e di tutte le tecnologie impiegate, sarà a esclusivo carico del partner privato. Ed è previsto l’abbattimento annuo del 48 per cento del consumo energetico, che passerà da sette milioni e mezzo a tre milioni e 900mila chilowattora. «In termini di inquinamento – prosegue il Musumeci – significherà immettere nell’aria oltre 14mila tonnellate di Co2 in meno. È come se piantassimo in Sicilia 66mila alberi». In termini economici, ogni si potrà ottenere un risparmio di oltre un milione e 120mila euro. Il bando prevede che il 90 per cento di questa quota sia destinata all’aggiudicatario (un parametro destinato a scendere nella fase della presentazione delle offerte). La restante parte resterà nella disponibilità dell’amministrazione.
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