«Sono felicissimo e incasinatissimo», racconta Sergio Daricello a MeridioNews mentre è in corso il Rebel Heart Tour, la tournée mondiale della pop star Madonna lanciata lo scorso 9 settembre e che terminerà a fine marzo 2016, dopo essere passata da Torino il 19, 21 e 22 novembre. Lo stilista e professore all’accademia di Belle arti di Palermo proprio non se lo aspettava, ma l’eccentrica cantante ha scelto i suoi disegni per le scenografie del palcoscenico, allestito in tutto il mondo, dal Canada all’Australia. «Ha indetto un concorso nel quale chiedeva di mandare opere originali che la ritraessero – spiega Daricello -. Ho inviato i miei disegni, firmando la liberatoria e senza pretendere nulla. Ho capito di avere vinto quando è uscito il primo video del tour e i messaggi di complimenti hanno intasato il mio account Facebook».
Sergio Daricello, 39 anni, è stilista e professore di design di moda. «Un altro concorso vinto inaspettatamente mentre ero in giro per il mondo – racconta -, sono stato per anni consulente di moda disegnando collezioni per diverse aziende, dalla Cina alla Turchia». Dopo vent’anni ha fatto ritorno nella sua città natale. «Palermo è stupenda. Non capisco da dove provengano tutte queste lamentele – afferma – Resta una città handicappata dalle infrastrutture e dalle istituzioni, ma l’ho trovata molto più pulita e viva rispetto a quando l’ho lasciata per Milano. Ogni sera c’è un’occasione di incontro, dal teatro al dibattito, per questo molti stranieri decidono di vivere qui. Per me, che la scelgo ogni giorno, è il posto in cui stare – continua -. Sono i palermitani a trovarla limitante, perché non vedono gli spunti creativi che si respirano».
Il capoluogo siciliano e le sue architetture ispirano i lavori dello stilista, che ne inserisce i dettagli in ogni sua collezione. «Tutto è ispirato a questi luoghi, anche se la mia Palermo non è quella didascalica di Dolce & Gabbana. Niente carretti siciliani o cassate, né frutta e verdura. Mi occupo di architettura e a questo rimandano tutti i riferimenti delle mie stampe». Come alcuni particolari di monumenti che, nel complesso, sarebbero da cartolina. «Una collezione è ispirata alla parte neoclassica della Palazzina cinese, mentre un altro studio interessante è sulla parte ottocentesca di Palazzo dei normanni». Le ultime collezioni invece, rievocano il Gattopardo e la chiesa di Casa professa. «Palermo c’è sempre e c’è tanto. È un centro focale. Arriverà il giorno in cui mi darete tutti ragione», sorride.
Con il tour di Madonna, per Sergio arriva la notorietà anche fuori dai circuiti degli addetti ai lavori del fashion design. «Ho la fortuna di aver fatto della mia passione un lavoro, adesso punto all’internazionalizzazione. Ho l’appoggio di una squadra di professionisti senza i quali non sarei nessuno, riescono a mettere su stoffa qualsiasi cosa io disegni». A chi è di grandi ambizioni, Sergio consiglia di guardarsi dentro fino a comprendere i propri limiti e le proprie capacità. «Bisogna essere concreti nel giudicare sé stessi. Se si è convinti, non bisogna mollare mai, nemmeno nei momenti bui. Anzi, è lì che inizia la sfida».
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