‘Dal Simeto al Tamigi’: Carmen inonda Catania

Tre anni dopo il concerto al porto per la tournee di “L’eccezione”, Carmen Consoli ritorna nella sua “raggiante” Catania, nello scenario del Palasport di Corso Indipendenza, per presentare al pubblico il suo nuovo album, “Eva Contro Eva”, in tutti i negozi da oggi.

Nella seconda tappa del tour, “Dal Simeto al Tamigi”, partito il 9 maggio da Palermo e che si concluderà l’8 giugno a Londra dopo aver girato l’Italia e le maggiori capitali europee, la “cantantessa” ha proposto in successione 23 brani tra inediti e vecchie canzoni, ri-arrangiate in stile folk, in perfetta sintonia con le sonorità del nuovo album.

L’apertura dello spettacolo è affidata ai Lautari, gruppo catanese di ventennale formazione, da poco entrato nella scuderia “Due Parole”, l’etichetta discografica della Consoli, che accompagnerà sul palco la cantautrice catanese in tutte le date della tournée. La band, formata da Roberto Fuzio (voce, chitarra classica, acustica, percussioni), Puccio Castrogiovanni (fisarmonica, organetto, plettri, voce), Giovanni Allegra (Contrabbasso, plettri, voce), Salvo Carruggio (batteria e percussioni) e Enrico Luca (flauto, sax soprano, piva) ha presentato alcuni interessanti brani del loro repertorio di musica tradizionale, tra cui “Il Lupo”, dall’ultimo album “Anima Antica”.
E chi, se non loro, poteva accompagnare Carmen nel viaggio alla riscoperta di suoni tradizionali della nostra terra, caratterizzati dall’utilizzo di strumenti come la fisarmonica, il flauto o la piva? Purtroppo il triste destino dei gruppi d’apertura è quello di non esser apprezzati fino in fondo da tutto il pubblico, in fervente attesa della propria cantante preferita, ma agli attenti conoscitori e appassionati di musica non sono sicuramente passati inosservati.

Dopo pochi minuti, entra in tutto il suo splendore Carmen con un’emozionante esecuzione acustica di “La bellezza delle cose”. Poi l’ingresso dei suoi quattro “moschettieri” (Massimo Roccaforte, Santi Pulvirenti, Puccio Panettieri e Leandro Misuriello) e degli stessi Lautari dà il via ufficiale allo show della Cantantessa. Per rendere il suono più fedele possibile a quello prodotto nel disco sono stati utilizzati diversi strumenti musicali, le sonorità rock hanno lasciato il posto alla forza delle percussioni e alla leggiadria della sezione archi e Carmen ha riposto nel fodero la mitica Fender rosa e ha riscaldato il pubblico con le note della chitarra acustica.

Tra i brani eseguiti “Signor Tentenna”, il singolo che ha anticipato l’uscita di “Eva contro Eva” e altre canzoni tratte dall’album tra cui ”: “Maria Catena”, “Tutto su Eva” e “Il pendio dell’abbandono”, composto insieme a Goran Bregovic. In un’alternanza di canzoni tristi e canzoni allegre, vengono riproposte nello stile del nuovo album anche i vecchi brani come “Matilde odiava i gatti”, “Parole di Burro”, “Venere”, “Geisha”, “Per niente stanca” e “Blunotte”, forse la più amata dai consoliani.

Tra i bis finali, ha destato commozione l’esecuzione di “Ciuri di Campo”, la poesia dell’indimenticato Peppino Impastato, attivista siciliano assassinato dalla mafia il 9 maggio 1978. La canzone, inno della lotta alla mafia, è stata inviata a Carmen dal fratello di Impastato, Giovanni, e musicata ed arrangiata dai Lautari, che hanno accompagnato con musica e voci la cantautrice sul palco.

A far da padrone oltre la musica, l’immagine, forte di una scenografia composta da un grande palco con pannelli bianchi su cui sono state proiettate durante le canzoni figure o le parole chiave dei testi. 

Tra il primo e il secondo tempo del concerto è stato proiettato “Sconcerto”, un blob realizzato appositamente per Carmen da Enrico Ghezzi, autore della famosa trasmissione di Rai 3.

Ironico, ma anche duro e struggente, il filmato propone nell’inconfondibile stile ghezziano, le immagini mediatiche di questi ultimi anni, in cui alla crudeltà della guerra fa da contraltare la frivolezza della televisione italiana, caratterizzata dal gossip e dai reality show. Scene di feriti, bambini, manifestanti, dei torturati di Guantanamo, si alternano ai frame di alcuni talk show nostrani, dai reality show all’info-ntainment come “La vita in diretta”, “Verissimo” e “L’Italia sul due”. Vengono anche riproposte in sottofondo in un accavallarsi di voci le dichiarazioni e gli slogan elettorali dei politici di entrambi gli schieramenti. Il leader dell’Unione, Romano Prodi è rappresentato dal primo piano dell’inevitabile mortadella con la voce fuori campo dello stesso Prodi che recita lo slogan: «Vivremo bene solo se vivranno bene gli altri».  Il finale richiama ironicamente la caduta di Berlusconi: il primo piano di un suo manifesto elettorale, prossimo a staccarsi dal muro, con il sottofondo di un brano di Aznavour cantato dallo stesso ex premier. 

Il blob rappresenta in immagini uno dei temi portanti del nuovo album, la crisi della società attuale e una critica ai media nostrani, che danno sempre più spazio al gossip e ai reality show

Sulle note di “Autunno dolciastro” Carmen e i suoi musicisti si congedano dalle migliaia di fan accorsi al PalaCatania. Prossimo appuntamento domani sera al Palapartenope di Napoli.

Rosario Gagliano

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