Dal Muos di Niscemi al nuovo radar di Lampedusa: la storia si ripete

L’EX PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DELL’ISOLA VUOLE VEDERCI CHIARO

Mentre il mondo No Muos si prepara per la manifestazione del 9 Agosto a Niscemi, e mentre gli attivisti tornano a denunciare tentativi di delegittimazione e l’uso ad orologeria dei provvedimenti restrittivi verso militanti impegnati nella difesa del diritto, della salute e dell’ambiente, in Sicilia sta per esplodere un nuovo caso che presenta brutte analogie con quello del Muos.
Parliamo del nuovo radar di Lampedusa.  E, di nuovo, di rischi per la salute dovuti all’elettromagnetismo. Come ha rivelato il collega Piero Messina su L’Espresso, infatti,  l’isola “verrà attraversata da una doppia razione di onde elettromagnetiche per esigenze militari”, con l’attivazione di due importanti sistemi.

Il primo, che sarà realizzato a Cala Ponente e controllato dalle task force della Nato che operano nel Mediterraneo, riguarderà proprio una potente tecnologia in grado di creare connessione internet senza fili: si tratta del sistema avanzato di “WiMax” (Worldwide Interoperability for Microwave Access).

Il secondo riguarda invece il nuovo sistema radar che verrà messo a disposizione della rete costiera di difesa per la Marina Militare.

Le nuove installazioni militari hanno ricevuto il primo via libera con la celebrazione della conferenza di servizio del 15 luglio scorso.

“I lavori del radar di Lampedusa sono stati affidati a Selex e Vitrociset. E se tutto è abbastanza trasparente sul piano degli affidamenti,- scrive il nostro collega su l’Espresso- per quel che riguarda le procedure autorizzative, l’impatto ambientale e i dati relativi alle emissioni di onde elettromagnetiche, gli uffici della Difesa hanno comunicato che “il programma è sottoposto a secretazione”.

Sul caso si registra il silenzio del sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, mentre Andrea Montana, ex presidente del Consiglio Comunale di Lampedusa e Linosa, che si è dimesso proprio in polemica con la Nicolini (accusata di protagonismo mediatico e scarso interesse per le sorti delle Pelagie) ha chiesto tutta la documentazione inerente i nuovi progetti radar.

Anche questa volta i rischi per la salute passeranno in secondo piano?

Redazione

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