Come deciso dal questore di Palermo Renato Cortese, che ieri ha vietato i funerali pubblici, sono stati celebrati nel massimo riserbo le esequie del boss Giuseppe Dainotti, 67 anni, ucciso lunedì mattina in via D’Ossuna, a Palermo. Alla funzione hanno preso parte amici e parenti nella chiesetta di Santo Spirito, nel cimitero di Sant’Orsola, invece che il quello dei Cappuccini dove qualcuno aveva messo a disposizione un loculo; ma qui i tempi per espletare le pratiche della sepoltura sarebbero stati più lunghi, visto che la tomba era di persone terze.
I funerali, prima della decisione del questore, erano stati fissati per oggi alle 9.30 nella parrocchia Santa Maria della Pace, in piazza Cappuccini, non distante dalla via dei Cipressi dove Dainotti viveva con la moglie quarantottenne. Nel marzo 2014, ai funerali di un altro boss del quartiere Zisa, Giuseppe Di Giacomo, la bara portata in spalla per le strade del quartiere, con tanto di gonfalone di una confraternita, diventò un caso nazionale; alcuni commercianti erano stati anche costretti ad abbassare le saracinesche al passaggio del feretro.
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