Da un Record all’altro: la Sfida dell’Atlantico

Si chiama Alex Bellini, quasi ventotto anni, alpinista, cresciuto tra i monti di Aprica, in Valtellina. Insomma, un comune essere umano che però ha voluto sfidare la Natura. Il 18 settembre 2005 alle ore 13 è partito dalla città di Genova per stabilire un nuovo record: attraversare l’Oceano Atlantico con la sola forza delle sue braccia. In solitaria, senza appoggio e senza scalo. 

In effetti, non si trattava del primo tentativo. Alex ci aveva già provato diverse volte nel 2004, ma la traversata più lunga si era interrotta a Formentera, frantumandosi su uno scoglio dopo 23 giorni di navigazione. Sembrava non avere “il vento in poppa”, ma la sua caparbia lo ha condotto a ritentare fino al brillante esito che si festeggia in questi giorni in occasione del suo rientro in Italia. In quella fatidica domenica di settembre, in prossimità dello Scoglio di Quarto (di fama storica per la partenza dei Mille Garibaldini), accompagnato dalle urla di incitamento e dagli applausi di centinaia di tifosi e sfruttando le buone condizioni climatiche e marine, il montanaro è salito sulla sua nuova barca (maggiore leggerezza del materiale in vetroresina e confort in cabina) e ha iniziato a remare. Destinazione Brasile. 

“Conosco quelle che sono le difficoltà di questa traversata, avrò necessità di escogitare qualche trucco per superarle”, ha dichiarato prima della partenza, “rispetto al passato tentativo sono migliorato tecnicamente, mi sono allenato molto sul mare. L’avventura dello scorso anno mi è servita parecchio: spero di sapermi meritare anche la fortuna, componente essenziale per la buona riuscita della traversata”. Con queste parole inizia la sua avventura. In balia di venti e onde, con una limitata autonomia di viveri e un dissalatore manuale che gli consente di avere a bordo un sistema di distillazione di emergenza e una zavorra di 180 litri di acqua potabile. Durante il percorso, ha consegnato ad un pescatore che lo ha incrociato vicino alle coste di Malaga un plico con mini dv e una memory card, con foto e video inedite e nuove dichiarazioni. “Le energie iniziano a scarseggiare, ma dopo tutte le sofferenze che ho patito, non mollerò certo ora!”. Dopo aver varcato la soglia dello Stretto di Gibilterra, sfatando l‘antico mito delle temute Colonne d’Ercole, oggi in realtà trafficato crocevia di imbarcazioni e battelli, si è ritrovato faccia a faccia con la vastità dell’oceano. Il suo umore sale e scende a seconda delle variabili condizioni meteorologiche ma non molla. “Il mio allenatore Gianluca Farina ha preparato un programma mirato e specifico: non temo lo stress o la noia, li sconfiggerò con un bel libro di avventure oppure ascoltando musica”.

Il 2 maggio scorso il vogatore solitario dopo aver solcato 8.300 km in 226 giorni ha raggiunto la sua meta. E il nuovo suo record: la più lunga traversata atlantica a remi e in solitaria. Approdato sulla spiaggia di Beira Mar, a Fortaleza, fuochi d’artificio ed una folla delirante erano lì ad attenderlo e accoglierlo con il benvenuto ufficiale del Comitato d’arrivo, costituito da Governatore dello stato del Cearà, Ministro del Turismo e Capitano della Marina locale. In sottofondo prima l’Inno di Mameli, poi quello brasiliano. A suonare la stessa banda selezionata per accompagnare la Nazionale di calcio verde-oro ai prossimi Mondiali di Germania.

In Brasile è già un “eroe”, conteso tra visite ufficiali e trasmissioni televisive, ma non solo per aver compiuto un’impresa fuori dal comune. “I giornali brasiliani si sono affezionati da subito ad Alex. Sono rimasti colpiti dal fatto che un italiano sia stato conquistato dal fascino del Brasile a tal punto da volerlo raggiungere a remi!”. “Grafoplast Al-One”, nome dato all’operazione, aveva anche una missione. Il valtellinese infatti era stato incaricato della consegna ufficiale dei fondi raccolti in Italia, grazie alla Lega Italiana di Volley Femminile, insieme a Findomestic e a migliaia di sostenitori privati. La ragguardevole cifra raggiunta di 60.000 Euro è stata destinata in beneficenza ai bambini ospiti della “Cittadella Cielo”, struttura di accoglienza realizzata dalla Onlus Nuovi Orizzonti a Fortaleza. 

Non solo dunque un’impresa estrema, ma anche un grande atto di solidarietà. E soprattutto una gran voglia di mettersi continuamente in gioco. Per un giovane che ha già percorso a piedi l’Alaska, attraversare l’Oceano Pacifico, suo prossimo obiettivo, sarà una passeggiata.

Benedetta Motta

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