Da Prometeo a Spartacus, fino a Garanzia giovani: parla Egidio Ortisi, presidente del Ciapi di Priolo

QUELLO CHE ABBIAMO CAPITO E’ CHE LA POLITICA SICILIANA CONTINUA A PRENDERE IN GIRO I MILLE E 800 ADDETTI DEGLI EX SPORTELLI MULTIFUNZIONALI. CHE SONO STATI LICENZIATI CON LA PROMESSA DI UNA SOLUZIONE ALTERNATIVA CHE NON C’E’

Ogni tanto, magari quando la politica siciliana le comincia a sparare grosse, o quando arriva qualche notizia strana, ci facciamo una chiacchierata con Egidio Ortisi. Lo conosciamo da anni, è stato un bravo parlamentare di Sala d’Ercole. Ed è una persona seria.

Infatti ci sembra un po’ strano che una persona seria come Ortisi sia ancora presidente del Ciapi di Priolo, ente di formazione professionale della Regione siciliana.

Siccome il momento, nella formazione professionale dell’Isola, è piuttosto ‘caldo’, alla luce degli scioperi degli operatori del settore – e anche alla luce di quanto la politica siciliana continua a promettere, ad esempio, ai mille e 800 circa ex addetti degli ormai ex Sportelli multifunzionali – abbiamo deciso di porre alcune domande a Ortisi. Anche per provare a fare chiarezza.

Cominciamo con il progetto Prometeo.

“Quello che posso dire subito – precisa Ortisi – è che i corsi partiranno lunedì 13 ottobre”.

– Quanti e quali corsi partiranno?

“Ovviamente i corsi per i quali ci sono già gli alunni. Dovrebbero essere 170 corsi circa. Ma c’è una novità”.

– Si riferisce al pronunciamento del Consiglio di giustizia amministrativa (Cga) che ha riammesso nella graduatoria del progetto Prometeo un dipendente che era stato escluso perché non iscritto all’Albo della formazione professionale?

“No, non mi riferivo a questa novità. Rispetto al pronunciamento del Cga noi attendiamo indicazioni dall’Amministrazione regionale”.

– E allora qual è la novità?

“La novità è che abbiamo chiesto la riapertura dei termini del bando. E l’autorizzazione è arrivata”.

– Quindi ci saranno altri corsi?

“Noi ce l’auguriamo. Ma ricordo che il numero dei corsi dipenderà dal numero di giovani che si iscriveranno a tali corsi. Quindi, se arriveranno gli alunni avvieremo altri corsi”.

– Parliamo del progetto Spartacus. Ne parliamo perché, qualche giorno fa, autorevoli esponenti del Governo regionale avrebbero detto che lei deve cominciare a “trottare”, sennò la sostituiranno.

“A me non risulta. E siccome quello che lei dice non mi risulta, beh, non posso rispondere”.

– Bene, parliamo di ‘sto benedetto progetto Spartacus.

“Spartacus, per quanto mi riguarda, fa parte del passato. E’ un ricordo. Abbiamo fatto lavorare, con il Ciapi, oltre mille e 700 persone. Abbiamo pagato tutti. E abbiamo restituito alla Regione siciliana 590 mila euro circa”.

– Presidente, andiamo al dunque. Ci scusi se siamo ripetitivi – ne abbiamo già parlato una volta qualche mese addietro – ma la politica siciliana continua a dire che con la Garanzia giovani bisogna sistemare, in un modo o nell’altro, i circa mille e 800 ex sportellisti.

“In questa storia c’è un equivoco di fondo. Il Ciapi non può costruire bandi ad personam. Non si può fare. Lo vietano le leggi. Lo ripeto una buona volta per tutte: Garanzia giovani non si sovrappone al progetto Spartacus”.

– Ma allora chi ha partecipato a questo bando garanzia giovani?

“Il bando riguarda 2 mila e 60 soggetti”.

– Ci sono tutti gli ex sportellisti?

“Questo non lo so”.

– Di questi 2 mila e 60 quanti ne prenderete?

“Dipenderà dal numero di giovani da orientare. Vorrei essere chiaro: il bando Garanzia giovani serve ai giovani da orientare e non per il personale da sistemare. Deve garantire e orientare i giovani da 15 a 29 anni che non studiano e non lavorano”.

– Insomma, se non abbiamo capito male, il numero di orientatori che lavoreranno dipenderà da numero di ragazzi da seguire e orientare.

“Certo. Da cos’altro dovrebbe dipendere?”.

– Avete già una stima del numero dei giovani siciliani che non studiano e non lavorano e che dovranno essere seguiti e orientati?

“Per ora sono circa 34 mila”.

– Con 34 mila giovani quanti orientatori dovrebbero lavorare per sei mesi?

“Intanto cerchiamo di essere precisi e di dire la verità: gli orientatori non lavoreranno per sei mesi, ma da uno a sei mesi, a seconda delle esigenze”.

– Dunque state iniziando con 34 mila giovani.

“Non esattamente. Contiamo di iniziare con 40 mila giovani con contratti da due mesi”.

– Il funzionamento di questo progetto Garanzia giovani, da quello che abbiamo capito, presuppone un ricambio continuo di giovani da orientare.

“Esattamente. Abbiamo calcolato che ci vorrebbero 20 mila nuovi iscritti ogni mese”.

– Scusi, presidente, ma non sono tanti 20 giovani siciliani al mese che non studiano e non lavorano che dovrebbero rivolgersi al Ciapi?

“Le nostre sono previsioni. Quello che posso dire è che si lavorerà solo se ci saranno i giovani da orientare”.

– Ma perché la politica siciliana continua a non raccontare la verità? Fino a qualche giorno fa, nel corso di una riunione dopo lo sciopero dei dipendenti della formazione professionale, la politica ha continuato a presentare Garanzia giovani come la risoluzione dei problemi del settore.

“A questa domanda non posso rispondere. Quello che posso dire è che il Ciapi non può risolvere i problemi della formazione professionale siciliana”.

– Cosa pensa della proposta, lanciata qualche giorno fa dal presidente della Regione di un Consorzio tra enti per salvaguardare i lavoratori del settore. Glielo chiediamo perché anche il Ciapi potrebbe essere chiamato a farne parte.

“E’ un tema che appartiene alla politica. Io ormai ne sono uscito”.

 

 

 

Redazione

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