“Cuffaro? Paga per una leggerezza che è stata amplificata”

da Carmelo Raffa
sindacalista
riceviamo e volentieri pubblichiamo

Caro Totò, ho ricevuto la Tua lettera datata 24 gennaio e dopo aver letto il Tuo libro “Il candore delle cornacchie” Ti scrivo.

Quello che descrivi nel libro non sono purtroppo fantasie suggestive di uno scrittore ma una dura realtà da Te vissuta minuto per minuto nel triste carcere che chi non l’ha provato l’immagina ma non potrà compenetrarsi pienamente in ciò che comporta vivere in punizione e per di più in modo disumano a causa del sovraffollamento delle case di pena. (a sinistra, foto di Totò Cuffaro tratta da agrigentooggi.it)

Ricordo gli anni della fine della Prima Repubblica quando perdeva la libertà, Calogero Mannino, che era ridotto in condizioni pietose ed in profondo stato di terribile sofferenza tant’è che in quel periodo mi trovavo a Chianciano Terme in compagnia di Nino Galipò che mi disse che c’era in corso una raccolta di firme al fine di far attenzionare lo stato precario di salute in cui versava Mannino.

Prontamente mi sono dichiarato disponibile e sono andato all’Ufficio Postale di Chianciano per inoltrare un telegramma di solidarietà. Subito dopo il Giornale di Sicilia e gli altri quotidiani riportavano l’apertura della campagna di solidarietà col nome di Galipò, di Padre Messina e del mio. Sicuramente non mi sono preoccupato dell’impopolarità del gesto, tant’è che dopo pochi giorni il mio sindacato riceveva alcune dimissioni. Ma ciò non mi ha fatto pentire ed anzi dopo qualche giorno riconoscevo che l’unica forza politica che si batteva per i diritti era il Partito Radicale e per incoraggiarlo in detta battaglia, pur non condividendone le altre (aborto, eutanasia, etc.) richiedevo la tessera che ho mantenuto per un paio di anni.

Caro Totò, come Ti sempre scritto stai pagando duramente per una leggerezza che è stata amplificata al massimo al fine magari che si affermi il principio che anche i potenti debbono pagare. Ma ritenendo giusta la conseguenza della punizione ritengo iniqua l’eccessiva penalizzazione anche in considerazione che al contrario di quello che fa un “super potente” non Ti sei mai sottratto alla giustizia e Ti sei recato spontaneamente dopo la condanna definitiva alle porte del Carcere. Non hai fatto organizzare manifestazioni di protesta dai Tuoi tanti amici che ancora Ti vogliono e Ti vorranno un gran bene.

Sei stato privato della libertà ma anche dalla prospettiva di fare politica ma da quello che leggo quando uscirai dal carcere intendi impegnarTi per evitare le sofferenze dei carcerati e dei più deboli. Le preghiere Ti aiutano e Ti fanno aiutare le persone vicine ed io da credente ne sono più che convinto poiché nei momenti di sconforto mi sono affidato sempre alla Madre di tutti ed in particolare alla Madonna del Tindari.

Politicamente stiamo vivendo un periodo di instabilità. Non ho creduto mai a Berlusconi ed anzi quand’è sceso in campo per reazione ho votato per i Progressisti. Nel 2000 ho creduto ad un disegno dei siciliani ed ho sostenuto col mio movimento elettori liberi Te e la casa per le libertà. Risultato: Tu hai fatto il possibile ma purtroppo la coalizione di centro destra privilegiava il rapporto col Nord e con la Lega e ciò si è potuto verificare perché la maggior parte dei parlamentari siciliani non viveva di luce proprie come Te ma come nominati dall’Imperatore Silvio. L’anno scorso ho sostenuto la candidatura di Leoluca Orlando, persona che ritengo sia la più giusta per guidare l’Amministrazione di Palermo.

In queste elezioni ho fondato un nuovo movimento “Futuro Domani” per invitare a votare Rivoluzione Civile alla Camera e Partito Democratico al Senato. Ciò nella speranza di continuare ad aiutare Orlando e far ritornare alla Camera un caro amico: Fabio Giambrone. Mentre per il Senato il voto al PD aveva il significato di aiutare la governabilità ed il cambiamento. Purtroppo l’esito non è stato quello sperato.

Caro Totò, nel rinnovarTi le mie condoglianze per la perdita del Tuo caro Padre, spero che al più presto ritorni libero e che in questo modo potrai dare, reduce da tristissima esperienza, i giusti consigli agli amici e conoscenti affinché chi di dovere recepisca un messaggio chiaro: “Il rispetto umano”

 

 

 

Palermo, 13 marzo 2013

Redazione

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