L’uso del terzo piano del palazzo di giustizia di Catania è stato inibito. La decisione è stata presa dai vigili del fuoco, in seguito a un sopralluogo dopo il crollo di ieri, e comunicata agli uffici del Tribunale, della Corte di Appello, al Comune e alla prefettura di Catania. I pompieri hanno controllato la zona della stanza 21, dove una porzione di intradosso del solaio di copertura a intercapedine era ceduta per un’ampiezza di circa sei metri quadrati.
«Il crollo parziale è stato causato dal rigonfiamento per ossidazione dei ferri di armatura dei travetti in opera del solaio stesso – si legge in una nota del comando provinciale dei vigili del fuoco -. Per verificare lo stato di conservazione del restante solaio di copertura, sono stati eseguiti diffusi controlli visivi e con saggio “a battitura” sulle restanti parti accessibili dell’intradosso del solaio dell’intero piano e verifiche visive sul sovrastante terrazzo di copertura. Sono state riscontrate – continua la nota – diverse e diffuse criticità ed evidenziate parti di solaio e di terrazza ammalorate a causa di pregresse infiltrazioni d’acqua. Non si può escludere un’evoluzione del diffuso stato di ammaloramento riscontrato in occasione del sopralluogo anche per la presenza di controsoffittature a pannelli che non consentono una completa ispezione visiva delle superfici sottostanti la terrazza di copertura».
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