«Siamo in una fase ancora procedimentale, non processuale: la Procura non ha ancora confezionato un capo d’imputazione vero e proprio, ma soltanto un provvisorio capo d’incolpazione, il sindaco avrà la possibilità di chiarire la sua posizione». Ne è certo l’avvocato Roberto Mangano, legale che rappresenta il sindaco Leoluca Orlando, da ieri iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo. Dovrà rispondere, in qualità di responsabile della Protezione civile comunale, sulla vicenda che il 27 novembre 2015 portò alla morte di Ornella Paltrinelli, uccisa durante il sonno da un masso staccato dal costone roccioso di Monte Gallo, che le ha sfondato una parete di casa colpendola. «Non vorrei sembrasse uno scaricabarile. Questo è un processo che ha una connotazione squisitamente tecnica, rispetto alla quale il sindaco come organo politico non ha un diretto coinvolgimento, sotto di lui ha una gerarchia fatta di tecnici e dirigenti con, appunto, competenze precise», spiega l’avvocato Mangano.
È presto per palesare una linea difensiva, ma il legale lascia già intendere i punti caldi della vicenda. Molto ruota attorno alla consulenza tecnica a firma dell’ingegnere Giovanni Barla, consegnata ai pm Silvia Benetti e Bruno Brucoli, di cui però non si conoscono ancora i contenuti. «Aspettiamo il deposito di tutti gli atti – torna a dire Mangano -. Questa consulenza tecnica è stata depositata in una fase in cui il sindaco ancora non era indagato, quando il procedimento inizia a carico di altri. Ne abbiamo conoscenza solo a livello giornalistico, nulla di più». L’interrogatorio coi magistrati, che si sarebbe dovuto svolgere in questi giorni e per il quale il legale ha chiesto il differimento ad altra data, non sarà di natura strettamente tecnica.
«Si tratterà di un confronto giuridico: il sindaco è un organo politico, viene eletto e resta in carica per il mandato e poi va via, là c’è gente che è strutturata nell’amministrazione e che è lì anche da trent’anni – spiega l’avvocato -. Non possiamo controbattere tecnicamente alla consulenza, punteremo a specificare quella che è la figura del sindaco come organo di vertice dell’amministrazione rispetto a un’ipotesi di questo tipo». Non si è fatto attendere il commento del primo cittadino, che, in linea con quanto appena dichiarato dall’avvocato, ha sottolineato l’evidenza del proprio ruolo politico rispetto a «quello di natura squisitamente tecnica di cui sono investiti appositi uffici del Comune».
Intanto, non mancano le polemiche. Sono in molti, infatti, ad additare una presunta responsabilità a sindaco e amministrazione rispetto alla vicenda del crollo del 2015, che portò alla morte di Ornella Paltrinelli. Già nel 2004 infatti c’era in ballo il progetto di intervenire e consolidare il pericolante costone roccioso di Monte Gallo. Interventi effettivamente realizzati, ma soltanto undici anni dopo e solo dopo due settimane dalla tragedia. «C’era questo progetto già all’epoca, è vero, ma si trattava di un’ipotesi, di un progetto preliminare», dice Francesco Mereu, responsabile dell’unità organizzativa della Protezione civile, anche lui fra gli indagati insieme a Mario Li Castri, all’epoca dirigente dell’ufficio Riqualificazione urbana del Comune. «Questo, poi, doveva essere finanziato e seguito successivamente dalla messa a punto del progetto di massima – continua Mereu -. Ci sono in ballo dei tempi tecnici che purtroppo dipendono molto da una burocrazia e da una normativa che sono allucinanti».
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