Crollo cattedrale Acireale, bimbo in Rianimazione La testimone: «Sentivamo invocare aiuto e urlare»

«Eravamo tutti nel panico: abbiamo pensato subito a un attentato». È la testimonianza di una signora presente alla cattedrale di Acireale ieri pomeriggioquando l’intonaco della cantoria è venuto giù, ferendo due persone: un bambino in tenera età, che è ricoverato in Rianimazione, e un adulto. Il gran boato causato dal crollo ha messo in fuga tutti gli invitati del matrimonio che si stava celebrando. Il bambino che si trovava sotto il punto incriminato è stato sommerso dalla polvere e dai calcinacci: dopo essere stato soccorso dai sanitari che sono intervenuti sul posto, è stato trasportato al Cannizzaro, dove si presentava con una frattura sulla fronte e una lieve commozione. Adesso il bambino è stato trasferito al Policlinico di Messina. L’altra vittima del crollo ha riportato una ferita al sopracciglio e al cuoio capelluto: quest’ultimo ieri sera ha lasciato volontariamente l’ospedale Cannizzaro, dove anche lui era stato soccorso.

«Io mi trovavo nella parte centrale della navata, mentre il crollo è avvenuto all’entrata – racconta la signora -. Siamo rimasti sorpresi, non sapevamo cosa pensare: mi sono girata e sentivo invocare aiuto e poi urla. In quel momento non si è capito niente, fatto sta che per un attimo abbiamo temuto il peggio». In tanti hanno cercato di dare aiuto ai genitori del piccolo che, mentre si trovava nel passeggino, è stato travolto dall’intonaco: «Quando mi sono girata ho visto le persone che cercavano di dare aiuto al bambino, che inizialmente non dava nessun segno – continua -. Poi in attesa che arrivassero i soccorsi è stato portato fuori. Tutti hanno tirato un sospiro di sollievo quando ha iniziato a piangere, ma si capiva subito che il bambino aveva bisogno di aiuto». 

Una volta intervenuti i soccorsi, il matrimonio è ripreso con non molta facilità: «Il parroco ha voluto rassicurare tutti sulle condizioni del piccolo, ma non era facile in quel contesto continuare il matrimonio, dopo abbiamo saputo che il bambino doveva essere trasportato a Messina», racconta ancora la signora, che poi si sofferma sulle condizioni della chiesa, che, a suo dire, ha bisogno di alcune sistemazioni in certi punti. «Dove è avvenuto il crollo non l’ho visto, perché non mi trovavo lì, ma alcune parti delle pareti presentano dei cedimenti – conclude -. Sarebbe il caso di intervenire in tempo, in modo da evitare altri spiacevoli avvenimenti come questo».

Carmelo Lombardo

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