Crocetta sul podio: “I pregiudizi sono al Nord”

Ormai è una dato certo: dopo lo spoglio di 4830 sezioni su 5308, in Sicilia Rosario Crocetta e’ al 30.70%.  E’ lui il nuovo Presidente della Regione siciliana.  Al secondo posto si è piazzato il  candidato del centrodestra Nello Musumeci, con il  25.58%; poi il grillino Giancarlo Cancelleri con il 18.03%;  a seguire Gianfranco Micciche’ al 15.46%; Giovanna Marano al 5.98%;  Mariano Ferro e all’1.63%. Cateno De Luca  all’1,25%;  Gli altri candidati non arrivano all’1%.

“Oggi e’ cambiata la storia della Sicilia, sono riuscito nel miracolo” ha detto Crocetta accerchiato dalle telecamere.  Stanco in volto, non si è sottratto alle domande dei cronisti. Gli hanno chiesto di Raffaele Lombardo e del patto delle ‘Crocche’, l’accordo che avrebbe siglato con Gianfranco Micciche’ per battere Musumeci.

“‘Basta con questa storia di Lombardo. Mi avete rovinato la campagna elettorale, senza questa storia avrei vinto con oltre il 40%'”. E ancora: £Non faro’ inciuci all’Assemblea regionale cerchero’ la maggioranza sui singoli provvedimenti e se non ci riusciro’ chiedero’ il sostegno dei cittadini; tornero’ al voto e vincero’ con oltre il 60% di voti’.

Ma la risposta più bella la riserva alla giornalista di La7, inviata de L’Infedele, che, evidentemente, intrisa  dei  soliti pregiudizi comuni ai media nazionali sullla Sicilia e sul Sud, gli ha chiesto se la vittoria di un omosessuale poteva essere considerata   una evoluzione della mentalità siciliana: “I pregiduzi sono al Nord. Sono stati i giornali nazionali a ricamare sulla mia sessualità, i giornali siciliani non lo hanno mai fatto. I siciliani si sono interessati di altro, come è giusto che sia quando si sceglie un candidato”. 

Ben detto. Adesso speriamo che il neo governatore sia in grado di usare la stessa schiettezza con i due partiti che lo sostengono, Pd e Udc.  Piaccia o meno sono tra i maggiori responsabili dello stato pietoso in cui si trova  la Sicilia . E sono trai maggiori sponsor  di un governo, quello di Monti, che sta macellando il ceto medio italiano e  che si accinge, già si vedono i prodromi, a dichiarare guerra alle autonomie regionali e allo Statuto siciliano con alibi pretestuosi.

Riuscirà Crocetta a non rimanere preda dei predoni? Vedremo.

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Antonella Sferrazza

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