Crocetta: “Nella Formazione ho ridotto la spesa da 480 a 150 milioni di euro”. E si vede!

IL SETTORE E’ ORMAI BLOCCATO. CHE NE SARA’ DEI CIRCA 10 MILA LAVORATORI?

Il Governo regionale ha ridotto la spesa nel settore della Formazione professionale da 480 milioni a 150.

Questo ha dichiarato il presidente della Regione, Rosario Crocetta, nel corso dell’intervento di ieri a Sala D’Ercole, sede del Parlamento siciliano.

Secondo il presidente della Regione, i siciliani dovrebbero ringraziarlo per quanto è riuscito a fare. I circa 10 mila lavoratori del settore dovrebbero ringraziarlo un po’ meno, visto che sono ridotti alla fame. ma, si sa, la vita è fatta da punti di vista diversi…

Le parole del governatore della Sicilia hanno provocato ulteriore malumore tra i lavoratori in si-tin davanti i cancelli dell’assessorato regionale alla Istruzione e Formazione professionale.

In tanti si chiedono: che senso hanno tali parole? È facile risparmiare sulla pelle degli operatori del settore.

Con i tagli praticati dal Governo regionale si è prodotto un effetto inconfutabile: la ‘macelleria sociale’. Proprio quella che il governatore della Sicilia ha più volte dichiarato di aver evitato nel settore.

Di fatto, il Governo regionale ha licenziato oltre 4000 lavoratori tra Servizi formativi (ex sportelli multifunzionali) e Interventi formativi (corsi di formazione).

Non solo. Nel segmento dell’Obbligo scolastico alcuni enti formativi hanno già provveduto a sospendere le attività a causa dei ritardi nei pagamenti da parte dell’assessorato regionale all’istruzione e Formazione professionale.

Lavoratori e allievi costretti a restarsene a casa per una precisa scelta amministrativa del Governo.

Anche dagli ambienti datoriali arrivano le critiche.

A conti fatti, per il presidente della Regione la Formazione professionale è il male maggiore.

Sarà davvero così? Ed ammesso che ci fosse un lato di verità, che colpa ne hanno i circa 10 mila lavoratori?

Il Governo sta provocando la chiusura degli enti formativi e di tante società che operano nel settore. ma non sta fornendo ai circa 10 mila lavoratori un’alternativa. Per ora, al di là delle promesse, è solo ‘macelleria sociale’.

Che fine hanno fatto le belle parole riferite in ogni occasione dal presidente Crocetta circa il fatto che nessun lavoratore avrebbe perso il posto di lavoro, che se ne fanno gli operatori?

Domande alle quali il Governo non ha saputo o forse voluto dare risposte.

Resta da capire come il Governo intende fronteggiare l’emergenza sociale che ha creato. Qualcuno ha avvisato il presidente della Regione siciliana che la piazza brucia perché il settore è stato distrutto dal di dentro?

Non funziona più nulla. Ed è grave che la realtà descritta dal Governo regionale è diversa dalla cronaca degli ultimi giorni.

 

 

Giuseppe Messina

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