“Trovo assurdo che nel PD ci possa essere qualcuno che pensi di essere avversario di un presidente della Regione esponente dello stesso Partito Democratico”.
Così parlò Rosario Crocetta, presidente della Regione siciliana, in una intervista rilasciata all’agenzia di stampa ‘Adnkronos’ a proposito dei suoi rapporti turbolenti (ieri abbiamo fatto qui il punto) con una larga parte del PD siciliano.
E, ovviamente, con le sue parole, si riferisce a Fausto Raciti, segretario regionale di questo partito Sicilia, che di recente ha confermato di ritenere chiusa l’esperienza del PD nel governo Crocetta.
“Mi dispiace – dice il governatore – non capisco come possa dichiarare queste cose. Il segretario può pensare di costruire sul fallimento del Governo di un proprio dirigente?”.
Certo, un dirigente un po’ discolo, il Presidente della Regione che, finora, non ha quasi mai seguito le linee dettate dalla segreteria regionale, ma tant’è.
“Tutto questo – dice sempre il Presidente della Regione siciliana all’Adnkronos- non viene compreso dagli elettori. Io non voglio un rapporto acritico, ma voglio ricordare che il PD è coinvolto in questa esperienza di governo, l’ha voluto e l’ha appoggiato fin dall’inizio”.
Crocetta si dice anche sicuramente ‘renziano’:
“E’ chiaro che oggi sono vicino a Renzi. E lo sono per due motivi: il primo è che è il segretario nazionale del nostro partito e quando si elegge un segretario bisogna poi rispettarlo come io ho fatto con il segretario regionale (in che senso? Raciti lo sa? ndr)”.
“Il secondo motivo – dice sempre Crocetta all’agenzia di stampa – è che Renzi è anche il presidente del Consiglio”.
C’è da aggiungere che, proprio di recente, i renziani di Sicilia si sono pronunciati a favore ell’azzeramento della Giunta regionale, come abbiamo scritto qui. Paventando così la massa in campo di un nuovo Governo regionale, proprio come invocano i cuperliani e il segretario regionale nel partito.
Però, gli assessori di quest’area non si sono ancora dimessi. E, secondo alcuni, non lo avrebbero fatto perché manca la richiesta ufficiale della direzione del PD.
Segno che, probabilmente, una sintesi ancora non c’è.
Il Presidente ha parlato anche della mozione di sfiducia del centrodestra e del M5S: “Sarebbe una iattura per la Sicilia”, perché “da quando sono stato eletto sfido quotidianamente i poteri forti”.
Lo dice sempre. Però ancora non abbiamo capito a quali “poteri forti” si riferisca. Perché, a dire il vero, è opinione diffusa che, dinnanzi a certi poteri forti, Crocetta sia stato e continua ad essere troppo tenero. Basti pensare ai petrolieri o al Governo centrale verso il quale non si è mai opposto in difesa della Sicilia. Etc…etc…
“Io non temo la mozione di sfiducia e non perché penso che non passi -dichiara sempre all’agenzia di stampa Crocetta – se qualcuno vuole la sfida la faccia fino in fondo”.
Poi attacca il Movimento 5 Stelle, il primo ad annunciare la raccolta delle firme per la mozione di sfiducia nei confronti del governatore: “I grillini fanno la stampella di questo sistema. Ma non si rendono conto che fanno come la ‘mosca nocchiera’. Cancelleri fa esattamente come la ‘mosca nocchiera’ che sta sulla groppa del bue ed è convinta di governarlo. Non rendendosi conto che il bue, arrivato alla meta, si appoggia al muro e schiaccia la mosca”.
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