IL PRESIDENTE DELLA REGIONE ORA CHIEDE AIUTO A ROMA E PARLA DI CONGIURE CONTRO LA SICILIA. PECCATO CHE QUANDO LA CAPITALE DEPREDEVA IL BILANCIO REGIONALE, CON GLI ACCANTONAMENTI O CON LA QUESTIONE DEI CONTENZIOSI, NON FIATAVA…
Non è la prima volta che se ne parla. Ma, questa volta l’ipotesi del Commissariamento della Regione, sembra più probabile che mai. Almeno a giudicare dall’enfasi che il Presidente della Regione, Rosario Crocetta dedica a questo tema. Oggi, da Taormina, dove è un riunita l’Assemblea costituente del Megafono, ha addirittura annunciato una denuncia:
“Mercoledì presenterò un esposto articolato, sia sul piano costituzionale che penale”, in cui verrà denunciato “il tentativo di attentato alla Costituzione che viene fatto da parte di chi invoca e crea dossier finti per chiedere il commissariamento della Regione”.
E, Crocetta, in particolare, ce l’ha con Leoluca Orlando, che, in più occasioni, ha invocato questa ipotesi: “Lancio la controffensiva a chi vuole il commissariamento della Sicilia, a partire da una persona che usa lo stesso vestito da vent’anni. Dov’era Orlando il ‘forforoso’ quando c’erano Cuffaro e Lombardo?”. E ancora: il sindaco di Palermo “fa stare i palermitani in mezzo alla spazzatura e senza il sostegno della Regione sarebbe gia’ in dissesto. Orlando e’ complice di una congiura nei confronti della Sicilia”.
Insomma, a giudicare dalle parole di Crocetta, l’ipotesi sta davvero prendendo corpo. E, c’è da scommetrci, non solo per le disastrate condizioni finanziarie della Regione, ma anche e, forse, soprattutto, per ragioni politiche. E’ probabile cioè che il PD stia pensando di risolvere alla radice il ‘caso Crocetta’.
Per inciso, un commisariamento della Sicilia, di per sé, non sarebbe certo una buona notizia per la nostra Isola. La capitale manderebbe a Palermo tre sceriffi armati di penna e calcolatrice. Tre ragionieri, insomma, che pur di far quadrare i conti del Governo nazionale, non esiterebbero a spremere ulteriormente i siciliani.
Ma, ciò che stupisce, è l’atteggiamento di Crocetta. Che prima ha concesso tutto a Roma senza fiatare: dagli accantonamenti costati alla Sicilia oltre 1,2 miliardi di euro, alla rinuncia ai contenziosi con lo Stato che avrebbero potuto portare nelle casse regionali circa 4 miliardi di euro.
E, ora, lancia sos alla Capitale: “Il governo Renzi deve aiutarci e chi parla di commissariamento non sa cosa dice- afferma in un’intervista. E ancora: “Lo Stato deve erogarci un mutuo da 400 milioni di euro autorizzato più di un anno fa e deve darci 300 milioni di Fas. Con questi soldi, il problema di cassa non c’è più. Facciamo sentire la nostra voce a Roma”.
Ma perché non ha fatto sentire prima la sua voce a Roma? Oggi, forse, non si troverebbe in queste condizioni, ad un passo dal baratro, e anche i Siciliani starebbero un po’ meglio.
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