Crocetta azzera la giunta e parte per Tunisi «Al mio rientro nulla potrà essere rinviato»

Il presidente Rosario Crocetta ritira le deleghe agli assessori e azzera la giunta. Lo ha annunciato oggi dopo giorni di trattative con i partiti. «Rimangono in carica – comunica – il vicepresidente, assessore Lo Bello, che manterrà le deleghe della formazione e delle attività produttive, al fine di evitare vacatio di governo in mia assenza e l’assessore Contrafatto, per ragioni esclusivamente tecniche legate alla sua aspettativa di magistrato». 

Il governatore prende la decisione prima di partire per la Tunisia dove resterà due giorni. «Al mio rientro – afferma – tutto dovrà essere concluso, poiché l’azione di governo e quella politica devono pienamente coniugarsi con i tempi, altrimenti il governo e la politica diventerebbero totalmente incomprensibili ai cittadini. Io non voglio diventare incomprensibile e con la chiarezza di sempre continuo a muovermi all’interno delle corde civili e serie che impone la situazione». Crocetta precisa di aver lasciato il compito di interloquire con tutti i partiti alleati a Fausto Raciti. «Al mio rientro nulla potrà essere più rinviato. Ho affidato al segretario del mio partito il compito di mantenere con altre forze politiche e i movimenti, le interlocuzioni necessarie e con lui mi raccorderò costantemente in questi giorni».

Quindi il presidente della Regione ricorda le tappe che attendono il governo regionale. «La scelta – dice – non era più rinviabile e l’azzeramento vuole accelerare i tempi del nuovo governo, legittimando pienamente una squadra, in una fase in cui occorre procedere al confronto con il governo nazionale sul risanamento dei conti, realizzare velocemente le riforme, certificare entro l’anno la programmazione europea e avviare la nuova». 

Le trattative degli ultimi giorni sembrerebbero ferme a causa delle richieste delle varie anime del Partito democratico che avrebbe proposto la nomina di sette assessori in giunta. Irricevibile secondo lo stesso Crocetta che deve rispondere anche alle pressioni degli altri partiti della maggioranza: Udc, Sicilia democratica, Sicilia futura e Megafono. Il Nuovo centro destra, tramite il coordinatore regionale Giuseppe Castiglione, ha annunciato di non voler entrare direttamente nel governo, ma sosterrà comunque le riforme. 

Redazione

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