Cracolici & Lumia, da cacciatori a selvaggina

Fino a una settimana fa erano i ‘fucilieri’ del Pd siciliano. Ed erano pronti a ‘cacciare’ il segretaro regionale del partito, Giuseppe Lupo. Oggi lo scenario sembra ‘leggermente’ cambiato. Così, Giuseppe Lumia & Antonello Cracolici, da ‘cacciatori’, si sono trasformati in ‘selvaggina’. Ormai, dopo il disastro delle elezioni comunali di Palermo, sono in tanti, nel Partito democratico siciliano, a chiedere gli ‘scalpi’ dei ‘dioscuri’.

Il Pd, è vero, non ha mai brillato. Né a Palermo, né nel resto della Sicilia (con l’eccezione della provincia di Enna, dove invece è un grande Partito). Ma mai e poi mai i dirigenti, da Roma a Palermo, pensavano che, nel capoluogo dell’Isola, Lumia e Cracolici avrebbero ridotto il Pd al 7 per cento o giù di lì. Un disastro.

Già, Lumia e Cracolici. Perché sono proprio loro i grandi ‘protagonisti’ della sonora sconfitta di Palermo. Quando il sindaco uscente, Diego Cammarata, ha rassegnato le dimissioni, il centrosinistra, nel capoluogo dell’Isola, aveva già vinto. In dieci anni ‘Dieguito’, quello della “città più cool d’Italia”, ha ridotto la Palermo uno straccio: bilancio in dissesto finanziario, spesa sociale azzerata, attività culturali sepolte, interi quartieri abbandonati, società municipali riempite di personale ‘stabilizzato’ e quindi altri ‘buchi’ di bilancio enormi e via continuando. Uno sfascio.

In queste condizioni, insomma, il centrosinstra cittadino aveva davanti un’autostrada. E una candidata che sarebbe diventata sindaco a occhi chiusi: Rita Borsellino.

Ma a Lumia e Cracolici, di Palermo, non gliene poteva fregare di meno. I due – dal 2008 sotto banco, dal 2009 sopra il banco, dal 2010 all’aria aperta – appoggiano il governo regionale retto da Raffaele Lombardo. Per loro, che non hanno mai vinto un’elezione, è una vittoria: prendersi il governo della Regione dopo essere stati, nel 2008, ‘bastonati’ di santa ragione dall’elettorato. Che soddisfazione entrare nei governi dalle finestre dei cessi!

In questo festival del trasformismo politico hanno trovato il loro degno ‘compare’ nel presidente della Regione, Raffaele Lombardo, che, eletto con quasi il 70 per cento dei voti di lista nel centrodestra, appena arrivato a Palazzo d’Orléans, la sede del governo dell’Isola, ha ‘onorato’ subito un accordo che, a quanto pare, aveva stretto con i ‘dioscuri’ del Pd prima del voto del 2008, spostandosi, piano piano, in stile De Pretis, dal centrodestra verso i centrosinistra. Nella speranza, sussurrano i maligni, di acciuffare qualche ‘sconto per comitive antimafiose’…

Come fu e come non fu, Cracolici e Lumia, al momento di decidere chi deve essere il candidato a sindaco di Palermo del centrosinistra – che poi sarebbe stato e sarà il sindaco – chiedono a Rita Borsellino: “Ovviamente, cara signora, lei è con noi e con Lombardo alla Regione, no?”.

“Ma neanche per sogno!”, risponde Rita Borsellino, che per tradizione in certi ambienti non ci mette nemmeno piede. Cosicchè a Cracolicie Lumia non resta che mettere su le elezioni primarie – quelle del 4 marzo scorso – a tre carte e un punto. Sorvoliamo su quello che ormai tutti sanno: e cioè sul come sono state gestite queste farsesche elezioni primarie.

Fatto sta che, una volta ‘mangiata’ Rita Borsellino, Cracolici e Lumia, come abbiamo scritto più volte, pensavano di avere il ‘porco dentro’. Pensavano, i ‘dioscuri’ del Pd, che, davanti alla ‘vittoria’ alle primarie di Ferrandelli – decretata, più che dalle urne, dagli ‘scienziati-garanti’ del centrosinistra – tutti si sarebbero inginocchiati al cospetto della loro ‘genialità’ politica. Onorevole Lumia, onorevole Cracolici: ma quanto siete bravi e belli! Che meraviglia che è, poi, ‘sto governo Lombardo! Pazienza per Rita, in compenso il grande Pd, insieme con l’Mpa di Lombardo governerà Palermo!

Invece… Tiè! Invece è arrivato Leoluca Orlando e si è candidato contro Ferrandelli. Dovevate sentirli, nei primi giorni, i seguaci di Cracolici e Lumia: tra testimonianze orali e baldanzosi post su facebook il grido era unanime: vinciamo lo stesso! vinciamo lo stesso!

E il bello sapete qual è? Che così come – parliamo sempre di Cracolici e Lumia – erano riusciti a convincere Roma, da Bersani in giù, che in fondo Rita Borsellino poteva essere ‘mangiata’ e ‘digerita’, hanno convinto Roma che avrebbero vinto pure contro Orlando. Del resto, perché il Pd romano non avrebbe dovuto credere ai ‘dioscuri’? La ‘greppia’ di Palazzo d’Orleans s’irradia a Roma e in Piemonte: e quando ci sono di mezzo certi ‘mezzi’ è bello credere, no? Tanto più che a Roma, in casa Pd, arrivati alle cose di Sicilia, non riescono a distinguere nemmeno i capponi dalle Aquile.

Così, da Roma a Torino, complice magari la ‘greppia’ siciliana, Cracolici e Lumia, che alla fine sono due capponi, sono stati scambiati per Aquile Reali.

Il finale è noto: Cracolici, Lumia e compagnia bella hanno affrontato lo scontro con Orlando festeggiando: proprio come quei capponi che, ignari, festeggiano l’arrivo del Natale…

Ora il Natale è arrivato. E i ‘dioscuri’-capponi faranno la fine che debbono fare.

Ma i due non si arrendono. Del resto, l’Assemblea regionale del partito, convovata per il 27 maggio, non li tradirà. Così, almeno, loro pensano. Pensano bene? Chissà. Per sì e per no, il segretario regionale Lupo – al quale i due capponi-’dioscuri’ vorrebbero far fare la fine del lupo di Cappuccetto Rosso – si è andato a riparare sotto le ‘ali’ di Leoluca Orlando. E lì i ‘cacciatori’, ora capponi, del Pd non possono arrivare. Perché dopo quello che è successo domeniica scorsa – e dopo quello che verrà ufficializzato domenica prossima – senza Orlando elezioni alla Regione siciliana il centrosinistra non ne vince.

Così i ‘dioscuri’ debbono ‘calare’ la testa. Un dramma, per loro. Abituati a imporre i loro voleri, rischiano, adesso, di essere ‘cucinati’. Li aspettano con le forchette in mano e gli ‘spiedi’ pronti i vari Enzo Bianco, Mirello Crisafulli, Giovanni Barbagallo, Bernardo Mattarella, Sergio D’Antoni e tanti altri ancora.

E Roma? Questa volta nemmeno i ‘capi’ potranno fare molto per difendere Cracolici e Lumia. Intanto perché, contrariamente a quello che dalla Sicilia i ‘dioscuri’ avevano assicurato, Rita Borsellino, per gli effetti che ha prodotto – a cominciare da Orlando – sta dimostrando di essere piuttosto ‘indigesta’.  E poi a Roma devono tenersi buono Orlando. Che deve diventare ‘alleato’…

Non è escluso che, il 27 maggio, tanto per gradire, venga deciso di celebrare il referendum sul governo Lombardo. Per dare modo alla base di ‘arrostire’ a fuoco lento Cracolici e Lumia. Già, quella base che, da tre anni spara contro la presenza del Partito nella giunta Lombardo e viene tenuta muta e prigioniera. Relativamente prigioniera, perché una parte – le recenti elezioni lo dimostrano – ha cambiato partito.

Intanto Lombardo va in soccorso ai suoi due compari-capponi. Un roboante comunicato annuncia che Mpa e un po’ di sigle ‘scognite’ avrebbero raggiunto il 20 per cento a Palermo! Peccato che di tutte queste sigle l’unico partito che, alle elezioni di Palermo, ha superato il 5 per cento è l’Mpa dello stesso Lombardo. Gli altri, non esistono. Il ‘Polo’ messo su in frett’e furia dal presidente della Regione è, alla fine, un club di ‘trombati’. Commenta un dirigente del Pd che vuole restare anonimo: “Ma a cu hanno a fari ririri?”.

Perché se Lombardo ha messo su un club di ‘trombati’, Cracolici e Lumia, da parte loro, hanno trasformato il Pd di Palermo in un club di ‘amici’: 7 per cento o giù di lì. Ma a cu hannu a fari ririri?

 

Giulio Ambrosetti

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