Covid, primi pazienti all’ospedale di Petralia Rimodulata l’organizzazione della struttura

Da ieri sera, l’ospedale Madonna dell’Alto di Petralia Sottana ospita i primi pazienti Covid positivi, assistiti e curati al terzo piano della struttura. In pochi giorni è stata rimodulata l’organizzazione, separati i percorsi ed adeguati gli impianti «grazie ad uno sforzo comune che ha consentito di mettere al servizio della collettività i primi posti di un iter che prevede, dopo il via, un secondo step di 50 posti letto ed un successivo, a regime, di 100 posti», come spiega la direttrice generale dell’Asp di Palermo Daniela Faraoni. 

Con ingresso e percorsi separati, l’ospedale mantiene i posti letto per pazienti no-Covid di medicina, chirurgia e ginecologia. In tutto 20 posti-letto, occupati al primo piano. Resta il servizio di pronto soccorso. «I pazienti vengono accolti nella tenda per il pre-triage – spiegano dall’ospedale – sottoposti a tampone rapido e se negativi, ospitati nell’area di emergenza, altrimenti si procede con il tampone molecolare e, in caso di positività, su un’ambulanza vengono condotti nell’ingresso dell’area Covid». 

In un’ala indipendente dell’ospedale Madonna dell’Alto rimane anche il consultorio familiare, mentre uffici anagrafe, Cup, esenzione ticket, con medicina legale e poliambulatorio e le attività specialistiche, sono stati trasferiti nel convento dei Padri Riformati di Petralia Sottana, messi a disposizione dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Leonardo Neglia. In quest’ultima struttura è ospitata anche la Rsa dotata di 20 posti-letto. 

La vecchia scuola media di Petralia Sottana ospita i servizi dell’unita territoriale del dipartimento di prevenzione con igiene pubblica e servizio vaccinazioni, mentre i veterinari dell’Asp troveranno a breve ospitalità nella Casa del Fanciullo. «La popolazione delle Madonie, con i testa i sindaci – dice Faraoni -, è stata straordinaria nel mettersi al servizio in un momento di grandissima difficoltà ed emergenza della collettività. Siamo riconoscenti per la collaborazione concreta dimostrata. In tempi rapidissimi abbiamo riorganizzato l’intera offerta sanitaria nelle Madonie. Un grandissimo ringraziamento va, soprattutto, ai nostri operatori che hanno lavorato notte e giorno per adeguare gli impianti, rimodulare la distribuzione degli spazi ed individuare i percorsi». 

Gabriele Ruggieri

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