Cinque nuovi posti di terapia intensiva, in aggiunta a quelli di sub-intensiva che, a Caltagirone, realizzerà la Regione tramite la struttura commissariale Covid guidata da Tuccio D’Urso. Il potenziamento dell’ospedale Gravina è previsto da una determina del commissario nazionale Paolo Figliuolo e presto sarà al centro di una gara d’appalto da oltre 1,4 milioni di euro. Quello calatino è l’unico lotto siciliano individuato finora da Roma per la fornitura di strutture realizzate con «moduli prefabbricati di carpenteria metallica, annesse dotazioni impiantistiche e apparecchiature utilizzabili ai fini dell’allestimento di ospedali da campo atti a fronteggiare l’emergenza sanitaria».
La procedura di affidamento avverrà tramite una gara negoziata a cui saranno invitate le ditte che risponderanno alla manifestazione d’interesse in scadenza venerdì prossimo alle 11. L’aggiudicatario dovrà occuparsi della progettazione esecutiva, della realizzazione delle fondazioni, della fornitura e posa delle opere edili, degli impianti, degli arredi e delle apparecchiature medicali oltre che garantire una manutenzione per sei mesi. A beneficiare di questa tranche di finanziamenti saranno anche il Policlinico di Cagliari, l’ospedale Giovanni Paolo II di Lamezia Terme, lo Jazzolino di Vibo Valentia e l’ospedale Parini di Aosta. Quello siciliano – a fine anno finito al centro dell’attenzione per le criticità nel reparto di Cardiologia – è il nosocomio a cui andrà il finanziamento più ridotto legato al numero inferiore dei posti letti che verranno realizzati. «L’espressione “ospedali da campo” nell’oggetto dell’appalto non deve far pensare a strutture temporanee – dichiara Tuccio D’Urso a MeridioNews – si tratta di posti che saranno interconnessi all’ospedale e si integreranno con i nuovi posti di terapia sub-intensiva che stiamo realizzato come struttura regionale».
La fornitura che verrà finanziata da Roma prevede che le strutture modulari per esterni siano dotate «di rivestimenti delle pareti e dei pavimenti con materiale facilmente sanificabile e capaci di soddisfare requisiti termici, acustici e di resistenza al fuoco richiesti per la tipologia di struttura da terapia intensiva». Per ogni posto letto dovranno esserci almeno sei pompe siringa di precisione e due infusionali, un ventilatore polmonare automatico, un sistema di monitoraggio dei parametri vitali e un letto elettrico con piano rete a quattro sezioni. «L’impegno per rafforzare la rete ospedaliera continuerà anche nelle prossime settimane, ci sono in programma diverse gare d’appalto nei prossimi giorni e altri lavori sono in corso di esecuzione», commenta D’Urso.
Dall’inizio della pandemia, la struttura commissariale gestita dall’ex dirigente generale del dipartimento regionale Energia ha realizzato 95 posti tra terapia intensiva e sub-intensiva e un pronto soccorso (dati aggiornati al 10 gennaio 2022). Entro il 31 marzo l’obiettivo è quello di avere altri 232 posti di terapia intensiva 13 nuovi pronto soccorso. A questi numeri vanno aggiunti gli altri interventi ancora da appaltare per arrivare a un totale di 571 posti letto – tra terapie intensive e sub-intensive – e 26 pronto soccorso. L’investimento complessivo, tenendo conto dei fondi nazionali, di quelli regionali e delle donazioni, ammonta a oltre 237 milioni di euro.
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