Questione di ore e probabilmente il presidente della Regione Nello Musumeci si allineerà a quanto già fatto da altri governatori. Decisi nel portare avanti misure più stringenti rispetto a quelle varate dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel Dpcm del 18 ottobre. Decisiva una riunione fiume, terminata nella tarda serata di ieri, tra Musumeci e la sua giunta, per esaminare la relazione del comitato tecnico scientifico regionale.
Tra le misure al vaglio c’è la chiusura dei locali a partire dalle 23. Per quanto riguarda le scuole potrebbe essere resa obbligatoria la didattica a distanza per le classi dal secondo al quinto anno delle superiori. Stretta anche per quanto riguarda l’utilizzo dei mezzi pubblici, con la capienza che potrebbe essere limitata al 50 per cento, quindi 30 punti percentuale in meno rispetto agli attuali. Non c’è invece conferma circa la possibilità di allestire ospedali da campo con il coinvolgimento dell’esercito. Tra le altre ipotesi al vaglio c’è anche quella che prevede la chiusura dei confini della Regione.
Intanto da ieri in Sicilia c’è la quinta zona rossa. Istituita, sempre con ordinanza regionale del presidente valida fino al 30 ottobre, nel Comune di Torretta, poco distante da Palermo. Restano attive le altre quattro aree in cui non è possibile accedere e dove vigono limitazioni per l’uscita dei residenti. Si tratta di Mezzojuso, sempre in provincia di Palermo, Sambuca di Sicilia, Randazzo e Galati Mamertino. L’ultimo bollettino diffuso dal ministero della Salute non lascia spazio a interpretazioni: ieri la Sicilia ha segnato il suo record di contagi giornalieri con 796 casi. Gli attuali positivi sono 8540 mentre ci sono stati sei ricoveri in più nei reparti di Terapia intensiva a fronte di un totale di 89 pazienti. Da oggi a Palermo, e per tutto il fine settimana, sono vietati gli stazionamenti – dalle 21 alle 5 del mattino – nelle aree della movida e in diversi zone del centro.
La Regione inoltre sta valutando la possibilità di uno screening per tutti i residenti in Sicilia. Tamponi rapidi, su base volontaria, che potrebbero essere effettuati nelle prossime settimane in apposite aeree allestite nei singoli Comuni isolani in accordo con le competenti aziende sanitarie provinciali.
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