Distanziamento, mascherine e ombrelli. Una schiera di genitori attende in coda il benvenuto della dirigente scolastica. Una mamma bacia sulla bocca il suo bambino. Lui si passa una mano sulle labbra e raggiunge i suoi compagni di classe, schierati uno accanto all’altro in attesa che gli insegnanti diano il via libera per l’ingresso in classe. Sullo sfondo le lacrime di tante mamme al primo appuntamento del figlio con le attività scolastiche. È il primo giorno di scuola ai tempi della pandemia del nuovo coronavirus e, sebbene alcune scuole abbiano deciso di attendere l’espletamento delle consultazioni referendarie, c’è chi invece ha scelto di ripartire.
Come il circolo didattico Mario Rapisardi al civico 31 di via Aosta, dove tutto sembra procedere come da copione. Ingressi scaglionati per classi e percorsi di entrata e uscita contrassegnati con simboli colorati impressi sul pavimento. «C’è un po’ d’ansia – ammette una mamma mentre aspetta che chiamino il proprio figlio -, ma né più né meno di un primo giorno di scuola». Mentre parliamo, il ritornello di insegnanti e personale scolastico si ripete come un mantra: «Mantenete il distanziamento e indossate la mascherina». Gli accessi all’istituto sono stati ridimensionati. Dei due su viale Vittorio Veneto è possibile entrare solo da quello laterale. Mentre l’ingresso centrale è dedicato esclusivamente all’uscita di alunni e genitori.
Tra i corridoi della scuola,
frecce direzionali rosse e verdi segnano i percorsi di ingresso e di uscita. A raccontare a MeridioNews i particolari e le difficoltà del primo giorno di scuola all’epoca del Covid-19 è la dirigente scolastica dell’Istituto. «Cerchiamo in tutti i modi di ridurre al minimo il rischio di assembramento – spiega a MeridioNews Katia Perna – Abbiamo fatto un lungo percorso di studio e valutazione per cercare di garantire al massimo la salute dei nostri ragazzi, cominciando dal distanziamento di oltre un metro tra i banchi, abbiamo previsto una turnazione negli accessi a scuola e delle zone dove i genitori possono accompagnare i propri figli o attenderli all’uscita. Ci siamo preparati affinché tutte le norme, sebbene il susseguirsi di aggiornamenti, vengano applicate nel migliore dei modi».
Il rispetto delle normative
non inciderà sul monte ore degli studenti. «Partiamo con un orario ridotto, come di consuetudine». Ma le vere difficoltà sono legate alle carenze d’organico del corpo docente. «Devono ancora arrivare, per esempio, gli insegnanti di sostegno – conclude Perna – attendiamo le sostituzioni per i pensionamenti e i congedi di vario genere, diciamo che per essere completamente operativi abbiamo bisogno di qualche altro giorno». Se l’accesso al Mario Rapisardi sembra non aver creato particolari problemi, situazione differente si registra invece all’uscita di molti istituti scolastici dove, complice la forte pioggia che si è abbattuta su Catania e le condizioni precarie delle condutture fognarie, molti genitori sono stati costretti ad attendere i propri figli su un fiume in piena.
Una finta perquisizione antidroga, fatta da dei sei falsi militari della guardia di finanza a…
Cinque agenti del reparto mobile di Palermo sono rimasti feriti nel Centro di permanenza per…
È ricoverato in Terapia intensiva il ragazzo di 19 anni che è caduto con la…
In occasione della gara di calcio Catania-Trapani, disputata ieri 15 novembre presso lo stadio Massimino…
I carabinieri di Francofonte, in provincia di Siracusa, coadiuvati dall’unità cinofila antidroga dei carabinieri di…
Quattro lavoratori in nero, come già scoperto durante un controllo di qualche mese fa, mancata…