Covid-19, i fondi per i buoni spesa ai Comuni siciliani La precedenza a chi non ha il reddito di cittadinanza

Quasi 43 milioni e mezzo di euro. È la somma che arriverà ai Comuni siciliani per erogare sussidi economici ai cittadini meno abbienti, le fasce sociali che più stanno risentendo delle restrizioni imposte dal governo nazionale per contenere la diffusione dei contagi di Covid-19. A prevederlo è l’ultima ordinanza firmata dal capo della Protezione civile nazionale Angelo Borrelli e pubblicata ieri nella Gazzetta ufficiale.

La ripartizione delle somme è stata decisa per l’80 per cento tenendo conto della popolazione che vive nei singoli Comuni e per la restante parte in base alla distanza tra il valore del reddito pro capite di ogni Comune e il valore medio nazionale. Le risorse potranno essere utilizzate dalle amministrazioni comunali per la creazione di buoni spesa, l’acquisto di generi alimentari dagli esercizi commerciali contenuti in un elenco che sarà pubblicato sul sito istituzionale di ogni Comune o per l’acquisto diretto di generi alimentari o prodotti di prima necessità. 

Prevista la possibilità di coinvolgere le realtà del terzo settore e di rimpolpare le cifre con donazioni. «A tal fine è autorizzata l’apertura di appositi conti correnti bancari presso il proprio tesoriere o conti correnti postali onde fare confluire le donazioni», si legge nell’ordinanza. A individuare i destinatari degli aiuti saranno i Servizi sociali, dando priorità ai nuclei familiari che già non beneficiano di forme di sostegno economico.

Queste le risorse destinate ai nove capoluoghi: Agrigento 444.627,71 euro; Caltanissetta 472.337,96 euro; Catania 2.559.511,62; Enna 189.881,21; Messina 1.707.591,31 euro; Palermo 5.143.562 euro; Ragusa 538.631,77 euro; Siracusa 901.655,75 euro; Trapani 547.508,51 euro.

I fondi destinati ai tutti i Comuni siciliani