«Apprezzo la sensibilità di Emilio Arcuri che a differenza di altri, che aspettano un processo che non si sa quando inizia, con grande etica ha deciso di fare un passo indietro». L’ex vicesindaco era tornato assessore da pochissimi giorni eppure il terremoto giudiziario scatenato dall’operazione Giano bifronte, che ha visto finire in manette due consiglieri comunali: Sandro Terrani e Giovanni Lo Cascio, ma soprattutto un ex funzionario molto vicino ad Arcuri, Mario Li Castri; ha richiesto un nuovo sacificio per la spalla storica di Leoluca Orlando.
Orlando che tuttavia cerca di portare acqua al proprio mulino e non si scompone di fronte alle accuse nei confronti di due consiglieri della sua maggioranza, anzi, gira a proprio favore quanto accaduto e ne esce vincitore: «La soddisfazione forte – spiega – sta nell’avere bloccato la cementificazione delle aree industriali dismesse. Rivendico con orgoglio l’avere formalmente chiesto che venisse bloccata questa procedura per ragioni inerente il bene della città, se poi qesto ha fermato un presunto comitato d’affari, non posso che essere doppiamente contento».
E riguardo alle parole pesanti utilizzate da indagati come Giovanni Lupo, imprenditore che avrebbe cercato di trarre profitto dai favori fatti da funzionari e consiglieri: «Gli insulti che ho saputo essere contenuti negli atti giudiziari a me rivolti da questi personaggi sono per me titoli di merito». Sull’ex funzionario arrestato, invece: «Mario Li Castri è riconosciuto da tutti come un professionista di altissimo livello, con un curriculum di tutto rispetto, se ha approfittato del suo ruolo non deve pagare una volta, ma tre volte».
Il sindaco ha anche annunciato il nome del nuovo assessore come all’edilizia privata, si tratta di Vincenzo Di Dio, presidente dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Palermo. «Ho scelto il professore – dice ancora Orlando – perché ho voluto mandare un messaggio chiaro ai professionisti palermitani, che sappiano che quest’amministrazione non fa sconti a chi sbaglia. La mia è una scelta politica, perché fino a prova contraria sono il sindaco e tutte le scelte del sindaco sono politiche dal momento in cui le fa, anche se è un tecnico».
E sempre in tema di assessori, torna al sindaco la delega al turismo, ceduta dal neo nominato Paolo Petralia, dopo la batosta subita dall’intero comparto per via della psicosi generata dall’allarme Coronavirus.
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