Trentacinque arresti e una settantina di indagati. Sono i numeri dell’ultimo blitz antimafia in provincia di Trapani. L’inchiesta Hesperia, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, ha al centro ancora una volta la rete di persone che in qualche modo potrebbero favorire la latitanza di Matteo Messina Denaro. Gli arresti sono stati eseguiti dai carabinieri del Ros e del comando provinciale di Trapani, con la collaborazione dei colleghi di Palermo e Catania e degli squadroni eliportati Cacciatori Sicilia e Cacciatori Calabria, e gli uomini del 12esimo reggimento carabinieri Sicilia. Le accuse sono di associazione mafiosa, estorsione, turbata libertà degli incanti, droga, porto abusivo di armi e gioco d’azzardo.
Nel mirino degli inquirenti ci sono le famiglie mafiose di Campobello di Mazara, Mazara del Vallo e Marsala. L’attenzione si è focalizzata su un uomo – ritenuto vicino a Messina Denaro – che, dopo essere stato scarcerato, ha fatto da cerniera tra gli ambienti mafiosi trapanesi e Cosa nostra palermitana-
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