Giunto alla sua nona edizione, Corti in cortile riparte a Catania il 22 settembre con tre serate che al palazzo della Cultura saranno dedicate ai corti cinematografici italiani e internazionali. La rassegna, nata nel 2009, ha sempre avuto l’ambizione di rappresentare «un importante momento culturale e un’attività di promozione del territorio e del mercato del cinema», dichiara il suo ideatore e direttore artistico Davide Catalano, per il quale «la partecipazione della città etnea è stata in questi anni eccezionale». «Il pubblico del festival è molto attento – continua Catalano – lo definirei teatrale. Si siede alle 20.30 e non si alza fino alla fine».
Visione Arte è l’associazione che promuove la rassegna e che crede nel cortometraggio come strumento di visibilità per quei registi emergenti che sempre più spesso si affidano a questa forma cinematografica «veloce» per esprimere il loro talento, utilizzando nuovi linguaggi artistici, innovativi e immediati. Il direttore della kermesse spiega: «Queste rassegne nascono per essere un’attrazione turistica. Molti appassionati vengono dall’estero – racconta – e quest’anno, in particolare, dall’Ungheria, con cui il festival di Catania è gemellato».
Una delle novità in programma, in questo senso, è quella del «cineturismo». «Quest’anno – prosegue Catalano – i registi che verranno a visitare la città potranno fare insieme ai cittadini etnei una visita dei luoghi in cui sono stati girati i film». Nelle ultime stagioni il festival è cresciuto e lo dimostrano i numerosi corti stranieri presenti in finale. «Ma abbiamo dei limiti nell’organizzazione – sottolinea il direttore artistico -. Un contributo economico arriva dalla Regione e dal Comune, che mette a disposizione la location, per il resto è fondamentale il sostegno dei nostri sponsor».
Nell’edizione 2017 saranno tante le tematiche presenti, dalle connessioni tra filosofia e serie tv ai film d’inchiesta, dalla collaborazione tra le produzioni agli istituti psichiatrici coinvolti nella realizzazione dei cortometraggi. Ospite d’eccezione sarà l’attore catanese Leo Gullotta che terrà un confronto con i giovani che sognano di avvicinarsi al cinema e al teatro. «Anche in questa occasione – ci tiene a precisare Catalano – l’artista sarà presente per dare il suo contributo a un importante momento culturale catanese e lo farà esclusivamente a sue spese».
Secondo l’ideatore di Corti in cortile, in Sicilia c’è spazio per il cinema breve. E un progetto in cui l’associazione Visioni Arte crede è quello di importare in Sicilia il «modello Puglia». «I registi girano lì perché la Regione dà loro contributi fino al 70 per cento, ma in cambio devi prendere maestranze del territorio e questo porta risorse» spiega Catalano, che si impegna a farsi portavoce del progetto con il prossimo governo regionale eletto. «La nostra è una regione bellissima – conclude il direttore artistico – e il festival, con i suoi corti, lascia sempre un segno profondo sul territorio e cattura l’attenzione dei distributori».
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