Un fine settimana di manifestazioni di solidarietà al popolo palestinese: il capoluogo etneo ha visto nelle giornate di venerdì e sabato pomeriggio la partecipazione di migliaia di persone «contro il genocidio in atto». Due giorni sfociati in forti tensioni tra il corteo e le forze dell’ordine. «È inammissibile, tanto a Catania quanto in altre parti d’Italia, dove è stata evidente la violenza che le forze di polizia hanno dimostrato verso studentesse e studenti – dichiara Valentina, una dei manifestanti – Abbiamo chiesto una presa di posizione alle istituzioni su quanto sta avvenendo da anni in Palestina e, così, hanno chiarito da che parte intendono posizionarsi e senza esitazioni. Noi, d’altro canto, non intendiamo fermarci o sottostare a una complicità con l’esercito di Israele».
La risposta istituzionale a cui i manifestanti fanno riferimento sono le strategie antisommossa messe in atto dalle forze dell’ordine anche davanti a cortei non violenti, suscitando l’indignazione dei più e, a livello nazionale, il richiamo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Questa è la risposta che lo Stato dà a studenti e studentesse che vogliono esprimere il proprio dissenso per un vero e proprio genocidio che si sta consumando in Palestina – continua – Quando diciamo che le istituzioni e le aziende si rendono complici, intendiamo anche questo: l’unica risposta che si riesce a dare a manifestazioni che chiedono giustizia è la repressione».
Durante la manifestazione di venerdì, una di queste aziende è stata boicottata simbolicamente: con vernice rossa e striscioni davanti all’ingresso del McDonald’s di piazza Stesicoro, spingendo il punto vendita a chiudere le proprie porte, per evitare tensioni. Che si sono poi verificate tra piazza Università e piazza Duomo, quando i manifestanti, diretti sotto il Comune, sono stati spintonati e caricati dalle forze dell’ordine. Riuscendo comunque ad arrivare al palazzo cittadino tramite le vie laterali, le invettive della piazza si sono rivolte al sindaco Enrico Trantino, affacciatosi da Palazzo degli elefanti.
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