Corte dei Conti: in Sicilia boom di baby pensioni e spesa per il personale alle stelle

Alla faccia della crisi e delle casse vuote, la Regione siciliana si distingue ancora una volta per gli elevati costi del personale: nel 2011 cinquantasei milioni in piu’ rispetto al 2010, che fanno lievitare i costi per le casse della Regione fino ad un miliardo e 84 milioni di euro. A lanciare l’allarme e’ stato il procuratore generale d’Appello della Corte dei Conti siciliana, Giovanni Coppola, durante l’udienza pubblica del giudizio di parificazione del Rendiconto generale della Regione siciliana, allo Steri di Palermo. Al 31 dicembre del 2011 i dipendenti regionali hanno raggiunta quota 20.288 unita’, di cui 17.218 a tempo indeterminato e 3.070 con contratti a termine.
Ma non è l’unica nota dolente: i pensionati regionali sono 16.098 e nel 2011 il Fondo pensioni Sicilia ha liquidato 325 nuove pensioni ordinarie, 176 di reversibilita’ e ben 497 pensioni con le agevolazioni della legge 104 del 1992 che consente di andare in quiescenza con 25 anni di servizio per accudire un congiunto gravemente disabile. “Cosi’, e’ nuovo boom di baby pensionati” ha affermato Coppola.
E ancora: “I dirigenti a tempo indeterminato alla stessa data ammontavano a 1835, uno ogni otto dipendenti, a cui vanno aggiunti 82 dirigenti esterni. Considerato che la Regione ha 1.835 dirigenti di ruolo -ha sottolineato Coppola- e’ difficilmente comprensibile il ricorso all’assunzione di ulteriori dirigenti esterni”.

Un quadro che si inserisce in un contesto assolutamente critico: “Il rendiconto generale relativo all’anno finanziario 2011 registra una situazione di notevole, preoccupante deterioramento: tutti o quasi i saldi fondamentali di bilancio presentano valori negativi. Così per il saldo netto da finanziare e per il ricorso al mercato, mentre crescono a dismisura le obbligazioni da onorare in esercizi futuri in corrispondenza con un volume di residui passivi cresciuti da 5 a 7 miliardi di euro” ha detto la presidente delle sezioni riunite della Corte dei conti, Rita Arrigoni.

“In Sicilia continuano a manifestarsi segnali di inarrestabile declino. Anche nel 2011 l’economia siciliana ha risentito della fase ciclica negativa che ha causato un rilevante calo del pil”. Per la magistratura contabile sarebbe “auspicabile un sostegno alla Sicilia da parte del Governo nazionale. Ciò varrebbe a dare nuovo, realistico impulso a quelle misure, pur previste da recenti iniziative regionali”, che non hanno avuto risultati apprezzabili. Il che vale per il Piano di riordino delle società regionali, per la riorganizzazione del sistema di gestione dei rifiuti, per la riduzione degli enti sanitari, nonché per le nuove regole sulla trasparenza, sulla semplificazione, l’efficienza, specialmente con le iniziative previste a contrasto della corruzione e della criminalità organizzata “.

Redazione

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